Caso Skripal: Trump firma nuove sanzioni contro la Russia

Donald Trump ha firmato delle nuove sanzioni da imporre alla Russia per l'uso di armi chimiche nell'attacco all'agente doppiogiochista Serghiei Skripal. L'ex Kgb venne colpito con gas nervino mentre era nel Regno Unito.

Caso Skripal: Trump firma nuove sanzioni contro la Russia
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In virtù della legge del 1991 sull'uso delle armi chimiche, il presidente americano Donald Trump ha deciso di introdurre nuove sanzioni a danno della Russia, ritenuta colpevole della tentata esecuzione dell'ex spia del Kgb Serghej Skripal. L'ex spia russa, considerato un doppiogiochista che flirtava con i sevizi segreti britannici era rimasto vittima di un attacco con agente nervino sul suolo del Regno Unito nel 2018.

Secondo quanto riportato dalla agenzie di stampa internazionali, il presidente americano si è mostrato riluttante nel firmare queste ennesima tornata di sanzioni nei confronti di Mosca, sebbene alcuni ritengano che "non avranno alcun impatto sulla Russia" - trattandosi di sanzioni che mirano ad ambiti finanziari estranei alle operazioni della Federazione. Ha sottolinearlo è stato il noto economista Andrei Movchan, che ha riferito: "Sembra che siano state scelte per la loro innocuità. La Russia non prende prestiti da banche americane e non ha intenzione di farlo. E neanche da istituzioni finanziarie internazionali come l'Fmi. Il debito pubblico del paese non sarà colpito da tali misure".

Ciò nonostante Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per questo nuovo giro di sanzioni in virtù della legge del 1991 per punire l'impiego spregiudicato di armi chimiche - gas Vx Novichok- ai danni di Serghiei Skripal e di sua figlia Yulia. Il viceministro Esteri russo Sergej Rjabkov ha espresso "rammarico" per il nuovo pacchetto di sanzione, ritenendo che la decisione sacrifica le relazioni con la Federazione Russa. "Penso che questo faccia parte delle circostanze politiche interne. Purtroppo, i resti di cio' che e' stato chiamato il partenariato russo-statunitense vengono ora sacrificati a causa delle esigenze di coloro che usano semplicemente le relazioni con la Russia come strumento di lotta politica interna negli Stati Uniti" ha dichiarato il politico russo all'agenzia d'informazione.

A un anno e mezzo dall'attacco alla spia doppiogiochista gli investigatori impegnati nel "caso Skripal" non sono ancora riusciti a fare completa luce sui mandanti, nonostante Londra abbia emesso mandati di cattura nei confronti dei due presunti colpevoli identificati dalle telecamere di sicurezza sia in uno degli aeroporti londinesi, sia a Salisbury, cittadina dove Skripal si era stabilito insieme a sua figlia. Nel 2018 questo attacco aveva riportato Londra e Mosca ai tempi della Guerra Fredda, i toni avevano messo da parte la diplomazia e Washington si era prontamente schierata a fianco dello storico alleato.

Adesso invece questo secondo pacchetto di sanzioni - che sembrano sostenere più la forma che il contenuto - lasciano ipotizzare che la Casa Bianca non voglia compromettere i suoi rapporti con il Cremlino, ma onorare soltanto ciò che la legge sulla non proliferazione di armi chimiche prevede.

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