L'intelligence americana non ha dubbi: la rivendicazione dell'attentato a Charlie Hebdoda parte di Al Qaida è autentica. Nutre però forti dubbi che l'organizzazione terroristica abbia effettivamente ordinato, pianificato e finanziato l'operazione.
Secondo gli americani, Al Qaida starebbe cercando di mettere il cappello su un'azione spettacolare per riguadagnare prestigio nel mondo della jihad, oscurando così il Califfatto islamico.
Non ci sarebbe infatti - secondo l'intelligence americana - alcuna prova di contatti diretti avvenuti nelle ultime settimane, mesi e anche anni tra il ramo yemenita-saudita di al Qaida e i fratelli Kouachi, autori dell'attacco.
Un membro dell'intelligence Usa, si è giustamente chiesto: la rivendicazione di Al Qaida "è una sorta di mossa per dire che l'Isis ci sta facendo le scarpe e dobbiamo fare qualcosa?". Domanda lecita, ma bisogna tener presente che - stando ai racconti dei testimoni - i fratelli Kouachi avrebbero ripetutamente affermato di appartenere al ramo yemenita di Al Qaida.
Anche Brian Fishman, del New America Fundation and the Combating Terrorism center di West Point, nutre parecchie perplessità: "Ho dei dubbi sul fatto che si tratti di un attacco diretto di Aqap (il ramo yemenita saudita di Al Qaida). Di certo non ha la caratteristica tattica di Aqap, che usa in maniera davvero creativa piccole quantità di esplosivi".
538em;">È invece ormai certo, come ha riportato Haaretz, che Amedy Coulibaly, il terrorista che ha ucciso una poliziotta e poi 4 ostaggi in un supermercato kosher, pochi giorni prima dell'attentato - dal 30 dicembre al 2 gennaio - abbia soggiornato a Madrid. La polizia sta ora investigando se Coulibaly si sia recato nella capitale spagnola per incontrare i rappresentati di un'altra cellula terroristica islamica.
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