Sarebbero 349 le presunte vittime di abusi sessuali da parte di Jöel Le Scouarnerc, il 68enne chirurgo francese già detenuto nelle carceri di Saintes, a sud della Francia, dallo scorso novembre, con l'accusa di pedofilia nei confronti di ben 250 minori. Numeri da far accapponare la pelle.
Se le indagini dovessero confermare le ipotesi di reato, il "chirurgo-orco" – così come è stato definito dalla cronaca estera – si appresterebbe a diventare il peggior pedofilo nella storia di Francia. Un primato abietto conteso, nel mondo, solo con l'inglese Richard Huckle, condannato a 22 ergastoli nel 2016 per 71 stupri accertati, altri 200 sospetti, e per la detenzione di circa 20mila file audio/video a sfondo pedopornografico. Le Scouarnec sembrerebbe stargli al passo.
Una storia di orrore puro, rituali turpi e abusi meschini che, col prosieguo incalzante delle investigazioni, dettaglia di informazioni sempre più macabre la vicenda giudiziaria del 68enne. Ad aggiornare le cifre della escalation di aggressioni sessuali, è stata Laureline Peyrefitte, procuratrice di Lorient in Bretagna che, nel pomeriggio di venerdì 20 dicembre, ha riferito i nuovi numeri dell'inchiesta. "Le potenziali vittime sono almeno 349 – riferisce Peyrefitte ai microfoni di LaPresse sottolineando che – 299 persone sono state già ascoltate e, tra queste, 197 hanno sporto denuncia". Tuttavia, non si escludono nuovi, terrificanti colpi di scena.
Le "prove del delitto", quelle che stanno inquinando la brillante carriera del "medico esperto in appendiciti", sarebbero contenute all'interno di alcuni quaderni in cui Le Scouarnec avrebbe annotato i nomi di tutte le sue vittime e la data degli incontri. I taccuini sono stati rinvenuti dalla polizia nella casa di Jonzac, a Charante Maritime, residenza del chirurgo, nell'immediato frangente precedente all'arresto. Ma non è tutto. All'interno dell'abitazione, c'erano anche giocattoli erotici, parrucche e circa una ventina di bambole sadomaso a cui il medico ricorreva, per dar sfogo alla sua turpitudine. "Serviva a soddisfare la mia fantasia senza dover ricorrere ad una bambina vera", aveva dichiarato lo stesso durante uno degli interrogatori. Ed è proprio da quei "diari dell'orrore" che gli investigatori stanno estrapolando i nomi di tutte le vittime. "Si tratta di faldoni classificati per ordine cronologico – conferma la procuratrice – ma la litania insostenibile degli scritti non agevola le indagini." Al vaglio degli inquirenti, ci sarebbero anche "300mila documenti fotografici e 650 video", concludePeyrefitte.
Gli abusi si sarebbero consumati con reiterazione maniacale ed ossessiva per un trentennio, dal 1989 al 2017. Nel corso dell'udienza preliminare, il sospetto pedofilo aveva spiegato di aver cominciato a sviluppare ed assecondare l'attrazione per le bimbe in tenera età verso la metà degli anni Ottanta, allorquando pare sia naufragato il matrimonio con la moglie, unica donna della sua vita. Le prime "sperimentazioni" sarebbero avvenute sulla nipotina di soli 3 anni."Veniva a sedersi sulle mie ginocchia, dopo la crisi della mia relazione ho trasferito tutta la mia sessualità su di lei", aveva dichiarato con inquietante lucidità.
Da una prima perizia psichiatrica, risulterebbe che Le Scuoarnec "manca totalmente di empatia e si compiace del potere che esercita sulle vittime". Ma, in molteplici circostanze, il chirurgo è sembrato consapevole del male che facesse tanto da oscurare artatamente la condanna per pedofilia del 2005 e chiedere, più volte, all'ordine dei medici di Finistère la presenza di un collega in occasione delle visite ai bambini "per sentirsi protetto". Un istinto violento al punto tale da essere indomabile.
Ad
ogni modo, sarà solo il processo previsto a marzo del 2020 a stabilire le sorti del sospetto "chirurgo pedofilo". Per ora, Joël Le Scouarnec resta in carcere con l'accusa di stupro e aggressione sessuali.
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