Cinque morti sospette all’Università di Cambridge: cosa sta succedendo

I decessi sono avvenuti in quattro mesi. Tra loro c'è un suicidio certificato, gli altri in fase di accertamento. L'ateneo ha aperto un'inchiesta interna per accertare le cause: "Incredibilmente angosciante"

Cinque morti sospette all’Università di Cambridge: cosa sta succedendo

Una delle università più prestigiose e conosciute al mondo, Cambridge, sta vivendo un periodo molto particolare e inquietante dal momento che ci sono state cinque morti sospette tra marzo e giugno. È lo stesso ateneo ad aver aperto un'inchiesta interna per scoprirne le cause: secondo le dichiarazioni di portavoce, Matthew Norton, a essere confermato sarebe soltanto un suicidio confermato mentre gli altri quattro decessi sono etichettati come "sospetti suicidi".

"Nessun collegamento"

Dopo la morte del quarto studente, a maggio, l'Università inglese ha nominato una squadra per lavorare assieme al servizio sanitario nazionale britannico. I funzionari dell'università, citando la privacy degli studenti, hanno fornito poche informazioni ma il signor Norton ha affermato al NYTimes che non sembra esserci "nessun collegamento tra i casi segnalati". Il quinto sospetto suicidio è stato segnalato a giugno dopo l'inizio dell'inchiesta. "È incredibilmente angosciante per l'intera università: cinque studenti morti da marzo, è tragico", ha dichiarato alla stampa il prof. Graham Virgo, cancelliere senior dell'istruzione di Cambridge. Probabilmente per evitare speculazioni, l'università non ha rivelato le cause esatte morte degli studenti.

Le ipotesi

Gli inquirenti stanno vagliando varie ipotesi, dai problemi mentali alle conseguenze create dalla pandemia: uno studio pubblicato a giugno sulla base di un sondaggio condotto su 350mila studenti di quasi 400 campus ha rilevato come la salute mentale degli studenti universitari sia in declino dal 2013 e come la situazione sia stata acuita dal coronavirus. Indipendemente dai reali motivi, "in varie università britanniche e internazionali registriamo un numero crescente di ragazzi che chiedono sostegno psichico dopo aver sofferto di problemi mentali", ha aggiunto Virgo. "Non dovremmo speculare su questi strazianti episodi, ma chiaramente c’è una crisi di salute mentale a Cambridge", ha affermato anche l’associazione di studenti dell’Università.

I media hanno reso note le generalità di due dei cinque studenti deceduti: Daniel Fry, 20 anni e Yasmin Lajoie, 34, matricola di Scienze umane, sociali e politiche. "È estremamente difficile, è orrendo", ha detto Claire Curran, dirigente di Survivors of Suicide, un gruppo di aiuto che ha lavorato con la famiglia di uno degli studenti di Cambridge. “Non sono tutti casi confermati, ma ognuno di essi coinvolge famiglie e comunità che hanno bisogno di spazio, tempo e privacy per affrontare la perdita".

I funzionari dell'università hanno promesso di ampliare il budget per la prevenzione del suicidio di circa il 10%.

Le risorse aggiuntive saranno utilizzate per ridurre i tempi di attesa e formare un nuovo team di consulenti per "consentire l'identificazione precoce degli studenti in difficoltà". Il denaro extra servirebbe anche a una formazione maggiore e più intensiva per i membri del personale universitario per identificare i potenziali studenti a rischio.

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