"Tutti i Paesi dell'area euro sono sullo stesso piano e sottoposti alle stesse regole. Le regole ci sono per proteggerci. Danno certezza, stabilità e fiducia reciproca". E ancora: "In una situazione di debito molto elevato, l'Italia sta fondamentalmente pianificando un aumento dell'indebitamento, invece di attenersi alla necessaria prudenza". Le accuse che il vicepresidente della Commissione Ue responsabile dell'euro, Valdis Dombrovskis, muoveva contro l'Italia lo scorso novembre, in occasione della trattiva sulla manovra economica, non sono tanto lontane dagli attacchi odierni di Bruxelles. È un film già visto. Con qualche particolare inquietante in più: sull'Italia ora pende la procedura di infrazione per disavanzo eccessivo e molto probabilmente i falchi del rigore, che davano la caccia ai gialloverdi, verranno riconfermati anche per la prossima legislatura Tra questi c'è di sicuro l'ex primo ministro lettone.
Non si sa quale incarico ricoprirà Dombrovskis nel prossimo esecutivo europeo. Come spiega bene l'Huffington Post, toccherà al prossimo presidente della Commissione europea a decidere se manterrà la vice presidenza, carica che gli era stata conferita da Jean-Claude Juncker il primo novembre 2014, o il ruolo di commissario per la Stabilità finanziaria, incarico che aveva iniziato a ricoprire il 16 luglio del 2016, in seguito alle dimissioni del britannico Jonathan Hill. Al di là del ruolo che gli verrà conferito, è pacifico che per altri cinque anni andrà avanti a pungolare l'Italia obbligandola a seguire quelle rigide regole di bilancio che il governo Conte vorrebbe tanto cambiare. Giusto qualche giorno fa, ai microfoni di SkyTg24, ha addossato ai pentastellati tutte le colpe per la procedura di infrazione. "La procedura per deficit eccessivo - ha sentenziato - riguarda quest'anno e l'anno prossimo e quindi riflette le decisioni di questo governo, come quella di aumentare il deficit di budget, che quest'anno ha portato le conseguenze negative sull'economia italiana".
La doccia fredda per i gialloverdi è arrivata questa mattina quando il governo lettone ha ufficialmente designato Dombrovskis come commissario per la prossima Commissione europea. Come ricorda l'agenzia Agi, ognuno dei paesi membri ha diritto a indicare un suo nome per la Commissione. "Sono onorato di essere nominato per servire come commissario lettone nella prossima legislatura", ha scritto l'ex premier su Twitter assicurando di voler onorare "la fiducia che il governo della Lettonia e gli elettori lettoni mi hanno dimostrato". "Lavorerò nell'interesse di un'Europa più forte", ha promesso lanciando indirettamente una frecciata a tutti quei movimenti sovranisti ed euroscettici che, invece, la vogliono indebolire o comunque cambiare a favore degli interessi nazionali. Dal momento che alle europee è stato anche eletto eurodeputato, ha ora un paio di settimane per decidere se rimanere commissario anche nel nuovo esecutivo europeo o se andare a Strasburgo. Secondo l'Huffington Post, però, è altamente probabile che rinunci al seggio all'Europarlamento.
La nomina di oggi è sicuramente una doccia fredda per Matteo Salvini che durante tutta la campagna elettorale aveva assicura che, dopo il voto del 26 maggio, a Bruxelles avrebbe tirato tutt'altra aria. In realtà, come anticipavamo già la scorsa settimana, a Bruxelles si sta formando un blocco eterogeneo per fermare l'ascesa dei sovraisti in Europa. Nelle alte sfere dell'Europarlamento e della Commissione europea, così come dei governi rappresentati dai grandi blocchi europeisti, è stato infatti dato l'ordine di formare un asse per escluderli da qualsiasi incarico. L'obiettivo è non dare nemmeno un posto di comando alle forze euroscettiche. Come spiegava nei giorni scorsi l'Huffington Post, se qualcuno di questi gruppi dovesse proporre un proprio rappresentante per la presidenza di una commissione europea, la proposta verrà bloccata in aula.
"Il cordone sanitario - veniva anticipato - tenta di prevenire il rischio che qualche Commissione parlamentare dia l'ok alla candidatura di un esponente dei partiti nazionalisti ed euroscettici per la Commissione Ue".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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