Ordinano succo di frutta ma le versano detersivo: orrore su una bambina

La bimba di due anni, di nome Elisabeth, avrebbe ingerito del detersivo al posto del succo di frutta a causa di un fatale “scambio di boccette”

Ordinano succo di frutta ma le versano detersivo: orrore su una bambina

In Francia sta tenendo banco il caso di Elisabeth, ossia la bimba di due anni che ha bevuto del detersivo a causa del fatto che tale liquido tossico le era stato servito al posto di un succo di frutta. L’incidente si sarebbe infatti verificato a causa di una grave disattenzione del personale di un hotel-ristorante, che avrebbe appunto erroneamente portato alla piccola, dopo che i genitori le avevano ordinato un succo di frutta, un bicchiere contenente detersivo. L’episodio di cronaca, costato danni permanenti alla bimba, è tornato alla ribalta ultimamente Oltralpe in seguito all’avvio ufficiale del processo penale, presso il tribunale di Saint-Nazaire, nel nordovest del Paese, a carico del proprietario della struttura in cui si è verificata la tragica leggerezza.

Tutto sarebbe avvenuto nell’hotel-ristorante La Fontaine aux Bretons, situato nel comune di Pornic, nel dipartimento della Loira Atlantica, sempre nell’ovest della Francia. Una coppia, in vacanza insieme alla propria bambina di due anni, si fermava allora presso tale complesso ricettivo, ordinando, al bar della struttura, un succo d’uva per Elisabeth. Qualche minuto dopo avere bevuto, la bimba iniziava a sentirsi male e cominciava a gridare in preda alla disperazione. Di conseguenza, i genitori chiamavano immediatamente i soccorsi, con la bambina che veniva prontamente trasferita all'ospedale di Nantes per un ricovero d'urgenza. La paziente finiva però presto in coma farmacologico e si sarebbe risvegliata solo una settimana più tardi, riportando purtroppo danni permanenti.

Dopo l’incidente scattavano quindi gli accertamenti da parte della polizia, che ha provato a ricostruire le possibili cause del grave malessere sofferto da Elisabeth. Gli inquirenti arrivavano così a scoprire che il dramma subito dalla bambina era stato provocato dall’abitudine del personale dell’hotel incriminato di trasferire in alcune boccette più piccole il detergente per lavare i bicchieri e i piatti. In particolare, hanno stabilito gli investigatori, i camerieri de La Fontaine aux Bretons, dato che il medesimo detergente era abitualmente conservato in taniche troppo pesanti, trasferivano parte del detersivo in questione in boccette più maneggevoli, per potere così lavare i piatti con comodità. Si trattava però delle stesse boccette in cui veniva conservato il succo di frutta servito ai clienti della struttura, che venivano puntualmente pulite e riutilizzate una volta che i succhi citati si esaurivano. In base a tale ricostruzione forense, l'incidente, costato danni permanenti alla povera Elisabeth, sarebbe stato dunque causato da un fatale scambio di boccette.

Sull’accaduto, oltre alle indagini della polizia, si è sviluppata anche un’indagine interna avviata dagli stessi responsabili dell’hotel, che si è conclusa con l’accertamento delle responsabilità, nella tragedia del detersivo, di alcuni camerieri, subito licenziati. Tuttavia, la pronta reazione sanzionatoria messa in campo dai vertici dell’albergo non è bastata agli stessi per scampare alla giustizia penale francese, con il proprietario del complesso ricettivo di Pornic, Pierre-Alexandre Gérard, che è stato infatti rinviato a giudizio dai magistrati di Saint-Nazaire. Il processo a carico del direttore dell’hotel è infatti iniziato ufficialmente in questi giorni, con il primo che risulta accusato di lesioni involontarie e di aver messo in pericolo la bambina.

A carico di Gérard, la pubblica accusa contesta il “mancato rispetto dell'obbligo di sicurezza e di formazione, incombente in generale su qualsiasi datore di lavoro”. Per il momento, i camerieri licenziati in precedenza dal direttore incriminato, in seguito all’indagine interna dallo stesso promossa, non figurano tra i soggetti indagati dalla medesima procura di Saint-Nazaire.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica