Michel Barnier è l'uomo su cui l'Unione europea ha puntato per la trattativa con il Regno Unito sulla Brexit: oggi l'esponente transalpino ha reso noto di essere risultato positivo al Covid-19.
L'annuncio, com'è stato specificato pure dall'Adknronos, è arrivato mediante i social. Ma Michel Barnier ha anche aggiunto di stare bene. Il virgolettato del politico francese è anche denso di speranza per i destini d'Europa e del mondo: "Sto bene e ho un buon stato d'animo. Seguo tutte le istruzioni necessarie, come pure la mia équipe. Per tutti coloro che sono già colpiti e per tutti quelli che sono attualmente in isolamento: ce la faremo tutti insieme", ha scritto il settantenne, che proviene dall'emisfero repubblicano, nello specifico dall'era di Chirac, e che ha ricoperto incarichi ministeriali durante i governi presieduti da Nicolàs Sarkozy.
Le negoziazioni per la Brexit sarebbero dovute durare un anno. Adesso, con l'esplosione della situazione pandemica, che è stata riconosciuta ufficialmente dall'Organizzazione mondiale della Sanità, è possibile che tutti gli attori in campo, Boris Johnson compreso, siano costretti ad aspettare la risoluzione del quadro, che riguarda pure la Salute pubblica continentale. Per non parlare di quella mondiale. In ballo c'è davvero molto, ma il coronavirus ha costretto le cancellerie europee a ragionare sulle priorità.
Nel frattempo, l'Unione europea è impegnata in una serie di tavoli concertativi, che devono necessariamente riflettere sulla tenuta di alcuni pilastri ideologici.
Sappiamo, per esempio, come la Convenzione di Schengen sia stata di fatto sospesa in alcune nazioni del Vecchio continente. La Spagna si è distinta per la rigidità delle contromisure: Pedro Sanchez, salvo qualche deroga, ha vietato l'ingresso via terra ai cittadini non residenti nella penisola iberica.
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