In merito al Coronavirus "la Spagna è pronta per ogni possibile scenario", ha dichiarato Fernando Simón, direttore del "Centro de Coordinación de Alertas y Emergencias" del ministero della salute iberico.
Sono quattro, attualmente, i casi di Coronavirus registrati in Spagna. I primi due casi sono stati rilevati in due episodi separati a La Gomera (Isole Canarie) e Maiorca (Isole Baleari). Il terzo caso riguarda un italiano. Secondo il quotidiano El Pais, come riportato dal Dipartimento della Salute della "Generalitat" di Barcellona, una quarta persona colpita sarebbe una donna italiana di 36 anni, residente a Barcellona, che negli ultimi giorni ha viaggiato nel nord Italia.
In particolare, il primo caso di Coronavirus, rilevato sull'isola di La Gomera, è stato confermato il primo febbraio. Si tratta di un cittadino tedesco che era stato in contatto, in Baviera, con un collega che a sua volta era stato infettato da un dipendente che aveva contratto il virus a Wuhan. Il tedesco è stato isolato presso l'Ospedale Nuestra Señora de Guadalupe di La Gomera mentre diverse persone sono state messe sotto osservazione, anche se non manifestavano i sintomi del virus.
A Palma di Maiorca, invece, il secondo caso è stato confermato il 10 febbraio. L’infettato è stata un cittadino britannico, residente a Maiorca con la sua famiglia, che è tornato il 29 gennaio da una gita sulle Alpi francesi dove probabilmente è stato infettato. Arrivato in Spagna è stato messo in isolamento presso l'ospedale di Son Espases, con una lieve diagnosi.
Il terzo colpito dal Coronavirus è stato un turista italiano, di professione medico, nativo della Lombardia, che è stato ricoverato presso l'ospedale universitario Nuestra Señora de La Candelaria, a Santa Cruz de Tenerife, isolato dal resto dei pazienti e sotto stretto controllo sanitario. Secondo il Diario de Avisos, circa mille persone dell’albergo (l’H10 Costa Adeje Palace) dove ha soggiornato l’italiano sono stati messi in quarantena. o, per meglio dire, sotto sorveglianza delle autorità.
L'italiano infettato dal Coronavirus, secondo l'agenzia Efe, ha chiesto di sottoporsi ai test lunedì 24 febbraio, presso la Clinica Quirón nel sud di Tenerife, per accertarsi della positività al virus dopo aver sviluppato sintomi come la febbre alta. Dopo aver confermato che il cittadino italiano era positivo al primo test, il Ministero della Salute del governo delle Isole Canarie ha attivato il protocollo stabilito dal Coronavirus.
In particolare, l'attuale protocollo spagnolo stabilisce l'obbligo di eseguire i secondi test presso il "Centro Nacional de Microbiología" dell'"Instituto de Salud Carlos III" a Madrid. Il governo delle Isole Canarie fornirà maggiori dettagli sul caso dell’italiano durante una conferenza stampa prevista per domani, mercoledì 26 febbraio, a mezzogiorno.
Il governo ha annunciato che oggi, martedì 25 febbraio, costituirà la "Comisión Interministerial sobre el coronavirus", presieduta dal premier Pedro Sánchez. L'incontro avrà luogo a La Moncloa dopo il Consiglio dei Ministri. Il ministro della Salute, Salvador Illa, ha convocato per oggi pomeriggio il "Consejo Interterritorial del Sistema Nacional de Salud" (il Consiglio interterritoriale del sistema sanitario nazionale) in cui sono rappresentate tutte le comunità autonome.
Secondo la stampa locale, al momento la Spagna non proporrà altre misure straordinarie, come le restrizioni sui voli o la cancellazione di eventi. Il direttore del Centro di coordinamento per le allerte e le emergenze del ministero Simón ha dichiarato che il governo spagnolo ha già preparato delle misure ma che questo "non significa che debbano essere applicate". Tuttavia la Spagna informerà i viaggiatori che vanno o ritornano dalle aree a rischio per prendere precauzioni e, se sarà il caso, impedirà i viaggi o i rientri.
La Spagna è preoccupata
La Spagna è particolarmente preoccupata per l'Italia, a causa della sua vicinanza e dell'importante scambio di popolazione. Simon ha sottolineato che il Ministero della Salute, oltre che per l’Italia, è molto preoccupato per lo scoppio del Covid-19 in Corea del Sud.
L'emergere del coronavirus nel nord Italia, secondo un epidemiologo, avrà un forte impatto sulla salute spagnola. "È qualcosa che cambia molte cose, l'inizio di una nuova fase", ha affermato a El Pais il dottor Pere Godoy, presidente della Società Spagnola di Epidemiologia. "Fino ad ora i criteri di sospetto di un paziente erano semplici: avere sintomi ed essere stato nell’Hubei. Adesso è urgente riformularli con precisione e sarà un po' complicato, perché la situazione in Italia cambia rapidamente e i legami tra i due paesi sono enormi", ha aggiunto Godoy.
"La prima cosa da fare ora è cambiare i protocolli e avere piani di emergenza pronti per quello che potrebbe accadere", ha detto allo stesso giornale spagnolo Jesús Rodríguez Baño, capo del Dipartimento di malattie infettive dell'ospedale "Virgen Macarena" di Siviglia. "Non è qualcosa di così diverso da quello che facciamo ogni anno con l'influenza, ma oggi abbiamo dovuto mettere tutto per iscritto e rivederlo", ha spiegato Rodríguez Baño, che è anche presidente della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive.
Più complicata è la riformulazione dei protocolli, perché il Consiglio consultivo del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che si è tenuto a Stoccolma nel pomeriggio di lunedì 24 febbraio pomeriggio, non è riuscito a concordare una definizione dei criteri clinici che dovrebbero essere utilizzati per identificare i casi sospetti. Per il dottor Antoni Trilla, capo del Servizio di medicina preventiva ed epidemiologica dell'Ospedale "Clínic de Barcelona", "è urgente" risolvere questo punto per spostare adeguatamente l'attenzione ai casi sospetti nei prossimi giorni. "La definizione di ciascun caso è lo strumento chiave. Ci dice quali sintomi e storia personale (viaggi, contatti...) dobbiamo prendere in considerazione per decidere se un paziente è sospettato o meno di essere infetto dal virus e adottare tutte le misure appropriate", ha ricordato a El Pais il dottor Trilla.
Nel frattempo gli ospedali spagnoli hanno "adattato caso per caso e prudentemente" il protocollo già in vigore relativo agli arrivati dalla Cina. Il dottor Santiago Moreno, responsabile delle malattie infettive dell'ospedale "Ramón y Cajal" di Madrid, ritiene che "è tempo di prendere decisioni ferme e consensuali, perché il virus è molto vicino e abbiamo poche opportunità per contenerlo".
Sulla stessa linea di quest’ultimo medico si è espresso il leader del partito di destra Vox, Santiago Abascal, molto critico con il governo delle sinistre al potere nel paese iberico.
"La temperatura non viene ancora rilevata per i viaggiatori provenienti dalla Cina o dall'Italia. Sono così determinati ad abbattere i confini che neanche le misure minime suggerite dal buon senso vengono messe in atto.
Devono essere prese misure urgenti per controllare i viaggiatori dalle aree a rischio", ha affermato su Twitter il leader di Vox che ritiene che il governo social-comunista debba prendere misure urgenti in Spagna per evitare il contagio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.