Anche il premier Pedro Sanchez è stato costretto a disporre misure restrittive: gli spagnoli non potranno più circolare. E il provvedimento vale per le prossime due settimane.
Com'è successo per l'Italia, poi, il governo iberico ha predisposto la chiusura di quasi tutte le attività. C'è qualche eccezione: quelle che riguardano farmacie e negozi che vendono i beni di prima necessità. La curva dei contagi dovuti al Covid-19 sta crescendo pure in quella zona d'Europa: nel corso della giornata di oggi, è stato presentato il consueto aggiornamento sul numero delle persone che risultano essere positive. Insieme a quella casistica, è stato rinnovata pure le statistica relativa alle persone che sono decedute a causa del coronavirus. E i numeri sono drammatici: 6 mila contagi e 189 morti. Il quadro è stato confermato dall'Adnkronos, dove si legge di come Pedro Sanchez abbia esordito, parlando di "misure straordinarie".
In Spagna la preoccupazione dilaga ormai da più di qualche giorno. Anche le balconate di Madrid, nel corso di queste ore, sono state interessati dalle canzoni d'incitamento che stiamo ascoltando in Italia. Sanchez ha adottato più o meno le stesse contromisure prese dal Giuseppe Conte: gli spagnoli avranno il permesso di abbandonare i loro appartamenti per tre motivi circoscritti. Proprio come vale per noi. Le tre fattispecie sono quelle che immaginate: lavoro, salute, necessità, quali la spesa. Il leader di governo ha specificato bene quale sia lo scenario cui gli spagnoli dovranno far fronte: "...i cittadini potranno circolare solo lungo le strade per uso pubblico per acquisto di alimenti, prodotti farmaceutici e generi di prima necessità; assistenza ai centri sanitari; recarsi sul posto di lavoro per svolgere le proprie attività lavorative, professionali o commerciali; rientro nel luogo di residenza abituale; assistenza per persone bisognose; spostamento verso entità finanziarie e per cause di forza maggiore". La Spagna, insomma, è stata costretta alla serrata, che rimane tuttavia parzialme come quella predisposta dall'esecutivo del Belpaese.
E poi c'è il blocco dei collegamenti, di cui ha dato notizia anche l'Agi: i primi interventi sono stati messi in campo dal Marocco e da almeno una compagnia aerea del Regno Unito, ossia la
Jet2. Vedremo se nel corso delle prossime ore altre compagnie ed altri Stati decideranno di prendere contromisure simili. Ma è chiaro che il pacchetto di chiusura si sta a mano a mano allineando per tutte le nazioni europee.
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