La Corte europea dei diritti apre alla sharia

I giudici hanno condannato l'applicazione forzosa della legge islamica che però non è stata dichiarata incompatibile con i diritti umani

La Corte europea dei diritti apre alla sharia

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha aperto alla sharia in Europa. Con la sentenza dello scorso 19 dicembre, i giudici hanno condannato l'applicazione forzosa della legge islamica che però non è stata dichiarata incompatibile con i diritti umani.

I fatti

Una sentenza della giustizia greca aveva imposto l'applicazione della sharia, privando una donna musulmana di una parte di eredità. I giudici ellenici, come ha spiegato La Verità, avevano motivato la decisione con il fatto che la legge islamica era applicata alla minoranza islamica residente in Grecia già dagli anni Venti del secolo scorso.

I magistrati non avevano quindi preso in considerazione la decisione della coppia di regolare la questione della successione ereditaria sulla base della sola legge greca. Ora, la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo ha dato ragione alla donna, senza però condannare la sharia.

"Uno Stato europeo può così accordare alla propria comunità musulmana la libertà di essere retta da norme della sharia senza che ciò sia contrario alla convenzione europea dei diritti umani", ha spiegato Grégor Puppinck, direttore del Centre européen pour le droit et la justice e membro di un gruppo di esperti Osce specializzati nella libertà di coscienza e di culto.

"Questa sentenza pone le autorità in una situazione difensiva" che richiede allo Stato "di dover

giustificare il rifiuto opposto a dei musulmani che rivendicassero il diritto a 'godere' di una o più norme della sharia, a partire dal momento che ne sono accettate alcune", ha concluso il giurista.

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