Che il premio non sarebbe piaciuto a Mosca, era piuttosto scontato, vista l'ipotesi di assegnare il Nobel per la Pace al presidente ucraino Volodomyr Zelensky: che la decisione presa dal comitato riunito a Oslo finisse addirittura per irritare Kiev, beh, questo era tutt'altro pronosticabile. La guerra in Ucraina ha naturalmente pesato molto sulla scelta di conferire l'onorificenza all'attivista bielorusso, Ales Bialiatski, uno dei principali oppositori del presidente Alexandar Lukashenko, al gruppo russo Memorial - designato come "agente straniero" nella Federazione russa - e al Centro Ucraino per le libertà civili. I vincitori "rappresentano la società civile nei loro paesi d'origine", ha affermato il Comitato norvegese per il Nobel in una nota. Hanno "promosso il diritto di criticare il potere e proteggere i diritti fondamentali dei cittadini", si legge nell'annuncio. Secondo il comitato, i vincitori del premio per la pace "dimostrano l'importanza della società civile per la pace e la democrazia". Ma Mosca e Kiev non sembrano gradire.
Kiev delusa dal mancato premio a Zelensky
Da Kiev, secondo quanto riportato dall'agenzia Agi, giungono infatti reazioni piuttosto contrastanti rispetto alla decisione, evidentemente simbolica, di conferire l'onorificenza ex aequo a un attivista bielorusso, a un gruppo russo che si occupa di diritti umani e a un'organizzazione ucraina. Andriy Yermak, capo di gabinetto della presidenza ucraina, ha sottolineato, in un messaggio su Telegram, che "il popolo ucraino oggi è il principale artefice della pace, nell'ambito della quale dobbiamo esistere senza aggressioni". Reazione a dir poco stizzita quella, invece, del consigliere presidenziale ucraino Mikhailo Podolyak, il quale non ha gradito che l'Ong ucraina debba condividere il premio con soggetti provenienti da Russia e Bielorussia.
"Il Comitato per il Nobel ha un'interessante compresione della parola pace e i rappresentanti di due Paesi che hanno attaccato un terzo ricevono insieme il premio Nobel", ha commentato su Twitter Podolyak, sottolineando: "le organizzazioni russa e bielorussa non sono state in grado di organizzare la resistenza alla guerra. Il Nobel di quest'anno è fantasticò". Forse dalle parti di Kiev si aspettavano che il Premio venisse conferito al presidente ucraino Zelensky, tra i papabili vincitori alla vigilia.
Mosca contro il Nobel
Manco a dirlo, nemmeno a Mosca hanno troppo gradito la decisione di assegnare il premio all'associazione Memorial. In un articolo pubblicato sull'agenzia di stampa russa, Ria Novosti, si definisce Memorial un'organizzazione non governativa che studia le repressioni politiche in Russia, "riconosciuta come agente straniero dopo un'ispezione programmata nel 2013". Secondo il Cremlino, l'organizzazione distorce la memoria della Grande Guerra Patriottica e "crea una falsa immagine dell'Urss come stato terrorista".
Per quanto concerne invece Bialiatski, Ria Novosti sostiene che l'attivista è stato arrestato nell'ambito di un procedimento penale con le accuse di "organizzazione e finanziamento di azioni di gruppo che violano gravemente l'ordine pubblico" ed "evasione fiscale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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