Quella degli autoblindo Puma donati dal governo Monti alla Libia rappresenta solamente la punta dell'iceberg della miopia occidentale nello scacchiere internazionale. La vicenda è stata raccontata dall'Espresso: "Nel febbraio 2013, per contribuire alla rinascita di un apparato statale dopo la fine di Gheddafi, abbiamo regalato all'esercito libico venti autoblindo Puma. Mezzi moderni prodotti dall'Iveco e acquistati in grande quantità, ma che non si sono mostrati all'altezza delle trappole afghane e sono finiti in parte in magazzino. L'omaggio voleva anche essere lo stimolo per una successiva vendita dei surplus all'armata di Tripoli e per questo abbiamo fornito un pacchetto completo: nel cadeux era compreso l'addestramento degli equipaggi e una scorta di ricambi. Dopo la cerimonia ufficiale di consegna, presenziata dall'allora ministro Giampaolo Di Paola, i militari locali hanno fatto una gran festa al nuovo regalo".
Nel 2014, però, i blindati italiani, come riporta l'Espresso, sono finiti nelle mani delle brigate che sostengono l'autorità di Tripoli e che sono l'"espressione di partiti fondamentalisti legati ai Fratelli Musulmani: gli unici che al momento si rifiutano di firmare l'accordo di pace raggiunto grazie all'inviato dell'Onu Bernardino Leon".
I tecnici delle milizie fedeli al governo di Tripoli sono
però riusciti a rendere le Puma micidiali, installando sui mezzi "un lanciatore trinato per missili antiaerei russi Kub". Così un dono del governo Monti è diventata un'arma micidiale in mano agli estremisti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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