Così #MeToo e politicamente corretto hanno affossato Miss America

Un concorso snaturato dallo scandalo #MeToo e dal politicamente corretto, in piena crisi d'identità. Miss America spegne 100 candeline, ma potrebbe essere l'ultima edizione

Così #MeToo e politicamente corretto hanno affossato Miss America

Per la prima volta dal 1954 Miss America non sarà trasmessa in televisione ma in streaming su Peacock. La cerimonia di premiazione si svolgerà domani, 16 dicembre, a Mohegan Sun, Uncasville, Connecticut: la vincintrice sarà premiata al termine dell'evento da Camille Schrier della Virginia, Miss America 2020, in un clima tutt'altro che disteso e sereno. Non bastano infatti i 100 anni di storia a ridare entusiasmo a un concorso in profonda crisi d'identità, affossato dal #MeToo e dal politically correct dilagante. Come riporta Reuters, gli organizzatori spiegano che la decisione di non trasmettere la diretta in tv mira attirare spettatori più giovani, abituati a guardare i media su dispositivi digitali piuttosto che sulla televisione tradizionale. "Non vediamo l'ora di entrare nel mondo dello streaming con Peacock quest'anno per presentare le nostre 51 persone eccezionali a un pubblico più giovane e più ampio e mostrare le loro storie personali uniche", spiega Shantel Krebs, ex Miss South Dakota e attuale amministratore delegato di Miss America. Già, avete letto bene: "51 persone", non donne o miss. Sia mai che qualcuno si senta offeso.

La crisi di Miss America

La storia di Miss America nasce con il concorso di bellezza che si tenne sulla spiaggia di Atlantic City, nel 1921. Il concorso è sopravvissuto a un secolo di storia, a una guerra mondiale, al Vietnam, al '68, ma non al #MeToo e all'ondata di politically correct che ha investito il mondo dell'intrattenimento anglosassone. Nel 2018 il gli organizzatori - su spinta dei crociati della correttezza politica che accusavano Miss America di sessismo - annunciarono la decisione di eliminare le sfilate in bikini. Come ha spiegato al tempo Gretchen Carson, Miss America 1989. "Non giudicheremo più le candidate in base all’aspetto fisico ed esteriore. È una cosa enorme. Non siamo più un concorso, siamo una competizione". Una scelta criticata anche da molte ex vincitrici e che nasconde una profonda contraddizione e ipocrisia: una bella ragazza, con un bel corpo, non può essere intelligente? Di fatto, una discriminazione al contrario.

Cancellata la prova costume: un flop annunciato

Al posto della sfilata in costume da bagno, dal 2018 spazio ad interviste con le candidate che devono guadagnarsi i voti con le risposte. Risultato? Una noia mortale. Il pubblico televisivo è sceso al minimo storico di 4,3 milioni di persone nel 2018, ed è crollato a 3,6 milioni di telespettatori l'anno successivo. La decisione di snaturare completamente il concorso più famoso del mondo per compiacere le istanze del progressismo identitario e del neomoralismo ha di fatto decretato la crisi dello show. Che cos'è, dopotutto, un concorso di bellezza senza una sfilata? A dare il colpo di grazie alla reputazione di Miss America fu poi lo scandalo #MeToo quando, alla fine del 2017, emersero alcune mail interne che contenevano commenti sessisti sul peso e sull'aspetto di alcuni dei concorrenti. Apriti cielo. Diversi dirigenti furono costretti a dimettersi.

Il problema è stata la risposta a quello scandalo, orientata alla correttezza politica, che ha determinato una crisi da cui sembra difficile uscire. Tant'è che il centesimo anno del concorso portrebbe essere anche l'ultimo.

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