"Costretto a uccidere per Isis". Il killer si era autodenunciato all'Fbi

A novembre l'uomo che ieri ha sparato in Florida era andato dall'Fbi. Aveva problemi mentali, ma nessuno lo ha fermato

"Costretto a uccidere per Isis". Il killer si era autodenunciato all'Fbi

Aveva problemi mentali, sosteneva che la Cia controllasse la sua mente e si era persino autodenunciato all'Fbi lo scorso novembre. Eppre Esteban Santiago, 26 anni, aveva il porto d'armi e ha potuto imbarcare la sua pistola nella valigia con cui è arrivato all'aeroporto di Fort Lauderdale dove ha potuto caricarla e sparare all'impazzata nella sala arrivi, uccidendo cinque persone prima di essere preso.

È l'assurdo retroscena dietro la sparatoria di ieri in Florida. Il killer è infatti un veterano dell'Iraq con probabili problemi mentali. A novembre si era recato all'ufficio dell'Fbi ad Anchorage, la città dell'Alaska dove vive, affermando che la Cia lo obbligava a visionare filmati dello Stato Islamico per controllare la sua mente. Allora i federali si erano limitati a chiedere alla polizia locale di avviare una valutazione del suo stato mentale.

Ora Santiago è stato arrestato a lungo e interrogato dalla stessa Fbi, che non ha chiarito i motivi della sparatoria. "Non abbiamo escluso il terrorismo", ha detto George Piro, l'agente speciale che guida l'ufficio Fbi di Miami, "Esamineremo ogni angolazione per cercare di determinare i motivi dell'attacco".

Eppure, secondo i media Usa, il 26enne non avrebbe detto nulla che possa far pensare ad un motivo politico o legato al terrorismo, ma avrebbe parlato di "voci nella testa" che gli hanno ordinato di compiere atti violenti.

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