Cuba, dopo gli attacchi acustici gli Usa valutano la chiusura dell'ambasciata

Tillerson: "È un problema molto grave rispetto al danno che stanno subendo alcuni membri del personale diplomatico"

Cuba, dopo gli attacchi acustici gli Usa valutano la chiusura dell'ambasciata

Da tempo, i funzionari americani a Cuba vengono colpiti da alcuni fenomeni inspiegabili che che hanno colpito la salute di almeno 21 diplomatici. In pratica, molti di questi funzionari subirebbero attacchi acustici tali da provocare la perdita dell'udito. Ora l'amministrazione Trump, secondo quanto ha fatto sapere il segretario di Stato Rex Tillerson, starebbe valutato di chiudere l'ambasciata americana a Cuba: "È un problema molto grave rispetto al danno che stanno subendo alcuni membri del personale diplomatico. Alcuni sono già stati riportati a casa, altri sono stati ricoverati".

Delle 21 persone coinvolte alcuni hanno riportato la perdita o solo disturbi dell'udito, altri hanno sofferto di nausea e al mal di testa e male alle orecchie. Gli investigatori hanno ipotizzato varie teorie, da attacchi sonici ad armi elettromagnetiche o apparecchiature di spionaggio difettose. L'Avana, almeno per ora, ha respinto ogni responsabilità.

I primi attacchi acustici a Cuba

I primi attacchi acustici contro i diplomatici Usa risalgono al 2016, quando Obama era ancora alla Casa Bianca. Il presidente americano, allora, preferì non prendere alcun provvedimento, anche perché era uno dei più grandi promotori del disgelo nei confronti dell'Avana.

Il 17 dicembre del 2014, con un annuncio coordinato con il presidentecubano Raul Castro, Obama aveva infatti dato la notizia dell'avvio delle trattative per riprendere le relazioni diplomatiche con Cuba, interrotte nel 1961, due anni dopo la presa di potere di Fidel Castro.

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