Cuba, ecco chi è Miguel Diaz-Canel

Il parlamento cubano si riunisce per eleggere il successore di Raul Castro nel ruolo di presidente: il nuovo leader è Miguel Diaz-Canel, 58 anni, ex ministro dell'Istruzione e vicepresidente dal 2013

Cuba, ecco chi è Miguel Diaz-Canel

L'uomo che assumerà il potere a Cuba è Miguel Diaz-Canel, 58 anni, attuale vicepresidente. Quando scoppiò la rivoluzione cubana (1959) non era ancora nato. La designazione-cooptazione da parte di Raul Castro evidenzia che nel regime cubano contano poco le assemblee e i congressi, che pure si tengono a cadenza periodica. Fu proprio Raul a chiamare Diaz-Canel al governo, nove anni fa, quando gli affidò l'incarico di ministro dell'Istruzione. Ma il vero salto in avanti avvenne nel 2013, quando Raul lo scelse come primo vice presidente e tutti capirono che era lui il "delfino", l'uomo scelto per la successione.

Da quel momento, cinque anni fa, Diaz-Canel ha iniziato a mettersi in mostra, ottenendo visibilità e l'onore e l'onere di rappresentare il proprio paese in alcuni momenti importanti per il regime, come ad esempio le cerimonie di insediamento dei presidenti di alcuni paesi amici, oppure per ricevere le delegazioni di paesi alleati come il Venezuela e la Russia.

Raul castro però non scompare. Come nelle migliori tradizioni resterà in ombra, farà il "padre nobile", rimanendo leader del partito comunista cubano almeno fino al prossimo congresso, previsto per il 2021. E terrà in mano un altro pezzo importante, anzi fondamentale del regime, il potere militare: sarà ancora lui, infatti, il comandante generale delle forze armate. Che vuol dire una cosa sola: senza il suo via libera Diaz-Canel non potrà fare nulla. Questo almeno fino a che Raul non passerà a miglior vita.

Chi è davvero Diaz-Canel?

Molti si chiedono se il nuovo presidente avrà un effettivo potere oppure no. Il suo battesimo politico è stato questo: prendere parte, poco più che ragazzo, alla missione militare cubana in Nicaragua a sostegno dei sandinisti. Poi si è messo a studiare ed è diventato ingegnere elettronico. Negli anni Novanta, ha insegnato all'università. Si allontanò dall'ortodossia del partito avvicinandosi a un centro culturale aperto alla comunità Lgbt, che in quegli anni era ancora emarginata, dato che nel partito prevaleva una forte omofobia. Col passare degli anni capì l'importanza della comunicazione (suggerendo una migliore copertura degli eventi nei media dello Stato) e persino di Internet, cercando di dare spazio al web in uno dei Paesi più isolati del mondo. Nonosatnte queste aperture all'innovazione e alla modernità, non fu mai troppo critico del regime né dei suoi capi. Grazie a questo suo saper stare tra le righe è riuscito a farsi strada nel partito. Dimostrandosi fedele alle linee chiave del regime: la lotta contro l'imperialismo americano (vero marchio di fabbrica cubano) e il bisogno di continuità rispetto alla rivoluzione.

Considerato un buon amministratore, ideologico ma intelligente (e pragmatico), il suo primo incarico politico importante Diaz-Canel lo ottenne nel 2003, quando fu posto alla guida del partito comunista a Holguin, provincia molto attiva nel turismo e aperta agli investimenti stranieri. Dieci anni di lavoro valutato in modo positivo che gli permisero, dopo le ripetute lodi di Raul Castro, di fare un salto in avanti enorme, con la nomima a ministro dell'Istruzione. Castro lo scelse come vicepresidente, nel 2013, scartando altri giovani leader rampanti come Roberto Robaina e Felipe Perez Roque che, a suo parere, erano troppo attirati "dal miele del potere". Diaz-Canel era stato abile nel mostrarsi più discreto e defilato, giovandosi soprattutto della fama di ortodosso castrista sintetizzata dal nomignolo che gli era stato affibbiato, "Diaz y Noche" (gioco di parole che richiamava il suo nome e la serie tv "Day and Night"). Per anni, infatti, come capo provinciale del partito, fu un mastino contro la corruzione delle imprese statali, ordinando ispezioni e controlli sia di notte che di giorno.

Una volta arrivato al potere continuerà su questa strada? Di sicuro il lavoro che lo aspetta non sarà facile. Oltre a dover consolidare la propria leadership dovrà mettere mano alle riforme avviate da Raul, che sembrano ora essersi arenate.

Ma è un riformista oppure no? Un video che uscì lo scorso agosto lo mise in crisi: si vedeva Diaz-Canel impegnato in una riunione politica che accusa diverse ambasciate di "sovversione". Tutto secondo copione, insomma. Diaz-Canel dovrà vedersela anche con un altro uomo forte, l'ex ministro dell'Economia Marino Murrillo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica