Un'indagine è stata aperta e se gli Stati Uniti hanno già chiarito che a Mosul sono decine i civili che hanno perso la vita, in un raid lanciato dalla coalizione contro il sedicente Stato islamico, a mancare ancora è un'ammissione di responsabilità da parte del Pentagono, che oggi ha fatto un mezzo, timido passo avanti, dicendo che "probabilmente" ha avuto un ruolo in quella strage nella città irachena, dove si combatte contro l'Isis strada per strada.
Sono ad oggi 122 le salme estratte dalle macerie dei palazzi colpiti dall'attacco aereo. E osservatori locali parlano di decine di civili uccisi, con voci che stimano in duecento il numero dei morti e la commissione d'indagine statunitense che parla di un probabile "incidente", dunque di un errore delle forze americane.
"Il fatto che le autorità irachene abbiano ripetutamente sollecitato gli abitanti a rimanere nelle loro case, anzichè lasciare l'area, suggerisce che le forze della coalizione avrebbe dovuto sapere che i raid avrebbero provocato un alto
numero di morti. Attacchi indiscriminati e sproporzionati violano il diritto umanitario e costituiscono dei crimini di guerra", commenta Donatella Rivera, consulente per la risposta alle crisi umanitarie di Amnesty.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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