Forse è meglio lasciare la Casa Bianca. Conviene anche per chi, come Donald Trump, non ha mai avuto problemi di denaro. Certo vivere nel prestigioso 1600 Pennsylvania Avenue di Washington, nel cuore della capitale, ha i suoi vantaggi, la sua immagine.
Ma per The Donald i 400mila dollari l’anno di stipendio previsti per il presidente, più 100mila di spese di arredamento e decorazione degli interni, a partire dallo Studio ovale sono spiccioli, spiace di più semmai per l’Air Force One e il Marine One, aereo ed elicottero presidenziale, la limousine con scorta, la residenza di vacanza a Camp David e lo chef privato. Che comunque non gli mancherà mai. Ma il “dopo” per ogni presidente che trasloca dalla casa più importante del mondo è quasi meglio del “prima”. Bill Clinton uscì dalla residenza presidenziale nel 2001 pieno di debiti e quasi sepolto dalle cause legali, ma con i libri di memorie ha incassato 15 milioni di dollari al primo colpo e sistemato, con gli interessi, le pendenze, così come otto ne ha portati a casa Hillary con il suo tomo, a cui si sono aggiunti negli anni l’ingaggio per per i discorsi fatti in giro per il mondo, dai 100 ai 250mila dollari a intervento.
“C’è tutto da guadagnare” si chiamava non a caso il libro di Jimmy Carter, il più anziano dei presidenti ancora in vita, che come tutti i Commander in Chief prevede una pensione di 40mila dollari l’anno, guardie del corpo ventiquattr'ore su ventiquattro e una dimora di rappresentanza a scelta a piacere. Reagan scelse una magnifica villa a St. Cloud drive a Bel Air, il quartiere più esclusivo Los Angeles. Essendo superstizioso decise di cambiare il numero civico, da 666, il numero del diavoli, a 668. In compenso gli offrirono ogni tipo di lavoro compreso il conduttore radio e bibliotecario di lusso. Anche per Bush padre la casa non fu mai un problema: nella sua vita ha cambiato 29 traslochi in 17 città diverse.
Una marea di volumi li ha consegnati alle librerie Richard Nixon, soprattutto per recuperare, a suon di saggi e di memorie, la credibilità spazzata via dal Watergate. Ford, il suo successore mai eletto, affidò alla moglie gli incassi da ex supportando il Betty Ford Center, ancora oggi una clinica specializzata nel recupero di farmaco dipendenti frequentata da molto stelle del cinema come Liz Taylor.
Obama invece arrivò alla Casa Bianca già affermato autore di bestsellers:
due libri autobiografici gli consentirono di incassare dall’editore Random House più di 4 milioni di dollari. Pare che le memorie di The Donald spazzino via tutti i concorrenti di ieri e di domani. Let's Trump great again.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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