Anche la Moldavia potrebbe ricevere importanti rifornimenti di armi da parte dei Paesi della Nato. Ne ha parlato nelle scorse ore, nel corso di un'intervista rilasciata al Telegraph, il ministro degli Esteri britannico Liz Truss. "Putin è stato assolutamente chiaro sulle sue ambizioni di creare una grande Russia – ha dichiarato il titolare della diplomazia di Sua Maestà – e solo perché i suoi tentativi di conquistare Kiev non hanno avuto successo non significa che abbia abbandonato queste ambizioni". In poche parole, secondo Londra la Moldavia potrebbe essere la prossima vittima di Mosca. E questo per via della presenza della Transnistria, la regione russofona autoproclamatasi indipendente nel 1991 e in cui è già presente un contingente russo di duemila uomini.
La mossa di Londra
Ad aprile diverse esplosioni hanno interessato il suo territorio. Provocazioni secondo il governo di Chisinau, il quale però ha sempre rimarcato il carattere della propria neutralità e la volontà di non farsi trascinare nel conflitto. Non a caso Maia Sandu, presidente della Moldavia, ha più volte rimarcato che "chi ha compiuto atti in Transnistria ha tutto l'interesse a provocare un allargamento della guerra". I rappresentanti moldavi non hanno mai accusato in particolare nessuno, limitandosi ad affermare che le proprie autorità stanno indagando sui vari episodi occorsi nella regione separatista.
Ad ogni modo, secondo il governo di Londra, la Moldavia deve essere pronta. "Ne stiamo discutendo – ha proseguito nella sua intervista Liz Truss – con tutti i nostri alleati". Quindi la questione relativa all'invio di armi nel Paese "cuscinetto" tra Romania e Ucraina potrebbe essere tra i punti all'ordine del giorno sia nelle prossime riunioni Nato che nei singoli bilaterali tra i capi di governo degli alleati occidentali.
La posizione della Moldavia
La Moldavia è un Paese in maggioranza formato da cittadini di etnia rumena. Ma, a differenza dei "cugini" di Bucarest, il suo territorio fino al 1991 è stato parte integrante dell'Unione Sovietica. Per questo l'influenza di Mosca non è mai cessata.
Al suo interno, l'opinione pubblica è sempre stata divisa tra chi è favorevole a una maggiore integrazione con l'occidente e chi, al contrario, non vorrebbe un totale distacco dal passato. Ma, in generale, anche l'attuale presidente considerato filo occidentale ha rimarcato la scelta della neutralità. Un modo per appianare possibili divergenze interne in grado di destabilizzare la Moldavia.
Tuttavia tra Chisinau e la Nato esistono rapporti di collaborazione già da anni.
Rapporti che adesso potrebbero essere sviluppati grazie ai nuovi armamenti di cui il Paese verrebbe dotato per farsi trovare pronto in caso di coinvolgimento nel conflitto. Sembra prematuro però al momento affermare se la proposta di cui ha parlato il ministro degli Esteri britannico sia destinata o meno ad avere seguito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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