Disabile torturato dal branco: "Gli hanno tatuato peni in faccia e cucito le dita dei piedi"

Secondo le sei persone arrestate per il sequestro, il disabile torturato avrebbe offerto loro denaro per farsi infliggere quelle sevizie

Disabile torturato dal branco: "Gli hanno tatuato peni in faccia e cucito le dita dei piedi"

Sei persone sono state arrestate in Spagna con l’accusa di avere rapito e torturato per giorni un uomo gravemente disabile. Il sequestro sarebbe avvenuto la settimana scorsa nella località di Manacor, sull’isola di Maiorca, nelle isole Baleari. Il branco, formato da quattro uomini e due donne, si sarebbe accanito su un 30enne disabile dopo averlo attirato con l’inganno, filmando le sevizie con un cellulare

Uno degli aguzzini, ricostruisce la stampa iberica, aveva infatti invitato a casa sua il malcapitato, dove poi si sono consumate violenze indicibili. Il 30enne, affetto da ritardo mentale, è stato innanzitutto legato, con i sequestratori che gli hanno anche incollato del nastro adesivo sulla bocca per non farlo urlare. Successivamente, il branco ha infierito sul disabile con violenze di ogni tipo, fino a “tatuargli due peni sulla faccia”, a “cucirgli le dita dei piedi” e a “spalmargli colla sulla bocca”. Queste sevizie sono andate avanti per due giorni, fino a quando la vittima non è stata trasferita d’urgenza in ospedale.

Una volta curate le ferite subite in quella casa, il 30enne ha deciso di denunciare al commissariato locale le umiliazioni subite per opera del branco. Il malcapitato, hanno riferito i suoi conoscenti, soffrirebbe ancora gli effetti fisici e piscologici delle torture: “È debilitato, non può camminare, piange, trema tutto il tempo e soffre molto”. Gli agenti, dopo brevi indagini, sono risaliti all’identità dei sei torturatori e, lunedì, li hanno arrestati. Attualmente, la polizia iberica sta svolgendo gli interrogatori degli accusati. Per il momento, la linea difensiva dei sei indagati consiste nell’affermare che il disabile in persona avrebbe “chiesto quel trattamento”. Secondo quelle sei persone, loro avrebbero agito seguendo le istruzioni del 30enne, che avrebbe offerto loro denaro per farsi infliggere sevizie. Gli arrestati avrebbero così eseguito ciò che il disabile aveva chiesto loro, aggiungendo che la vittima desiderava filmare il trattamento subito per potere successivamente pubblicare il video sul suo canale YouTube.

La versione degli accusati ha trovato parziali conferme nei racconti di alcuni parenti del 30enne, per cui quest’ultimo registrava da anni video in cui accettava di essere sottoposto a umiliazioni, come farsi disegnare in faccia disegni osceni con un pennarello, quando perdeva una sfida con gli amici

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