La polizia turca ha dato un nome ai responsabili della strage di Ankara

Le autorità li hanno indicati come Yunus Emre Alagoz e Omer Deniz Dundar

La polizia turca ha dato un nome ai responsabili della strage di Ankara

Hanno un'identità i due attentatori suicidi responsabili per la strage di Ankara, dove quasi cento persone sono morte in un attacco che ha colpito una manifestazione pacifica che chiedeva la fine degli scontri che stanno infiammando soprattutto l'area sud-orientale del Paese, dove il cessate il fuoco con il Pkk curdo si è rotto definitivamente.

Sarebbero Omer Deniz Dundar e Yunus Emre Alagoz i due uomini responsabili dell'attacco ed è la stampa turca a puntare l'attenzione sul secondo, sostenendo - la notizia era già emersa con contorni meno chiari nei giorni scorsi - che sia il fratello di Abdurrahman Alagoz, che a luglio uccise 33 persone in un altro attentato a Suruc, contro attivisti pro-curdi.

I dettagli che emergono parlano di due attentatori arrivati separatamente nella capitale turca da Gaziantep, provincia sul confine turco-siriano. Le autorità sostengono che la mano dietro l'attacco sia quella dell'Isis, ma il gruppo jihadista non ha rivendicato l'azione e c'è dunque ancora molto da chiarire.

Due persone intante sono finite in manette in Turchia, scrive la stampa locale, per avere ipotizzato su twitter che la manifestazione pacifista di Ankara rischiava di essere attaccata, poche ore prima dell'attentato terroristico.

La stampa locale scrive che le autorità ritengono i due siano legati al Pkk, che è considerato un'organizzazione terroristica in Turchia, come anche in Europa e negli Stati Uniti. Sembra che twitter abbia risposto positivamente alla richiesta di Ankara di ottenere gli indirizzi IP grazie ai quali identificare i profili.

Il quotidiano turco Hurriyet scrive che il messaggio incriminato è stato messo online nove ora prima dell'attacco e che in altri tweet l'account,

ora sospeso, scriveva che "nella dimostrazione di Ankara potrebbe esserci un intervento a nome dell'Isis", aggiungendo che "un intervento diretto dei gruppi di sinistra" era il modo per evitarlo.

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