Analisti e commentatori si stanno chiedendo in queste settimane quali ripercussioni avrà il coronavirus sul piano geopolitico e sull'ordine mondiale. Quale potenza ne uscirà più forte? Gli Stati Uniti o la Cina? Secondo il docente di Harvard Stephen M. Walt, oltre a un "arretramento della globalizzazione", il Covid-19 "determinerà lo spostamento del potere da ovest verso est", anche se ciò che non cambierà sarà la natura "natura fondamentalmente conflittuale della politica mondiale". Secondo Foreign Affairs, la Cina sta approffittando degli errori commessi nelle prime settimane dagli Stati Uniti e si presenta come "leader globale nella risposta alla pandemia". Di parere opposto il politologo statunitense, Edward Luttwak, secondo il quale il Covid-19 rappresenta è la "Chernobyl di Pechino" e a uscirne più forti saranno gli Stati Uniti.
Luttwak: "Questa è la Chernobyl del regime cinese"
Come spiega in un'intervista a La Verità, "il regime cinese si è messo molto a rischio. Ha causato l' esplosione della pandemia, non solo mettendo a tacere il medico (Li Wenliang) ma anche insistendo nel procedere con la merenda di 40.000 persone il 19 gennaio a Wuhan: decisioni che sono state prese dal Partito comunista cinese. Il risultato è che - se anche in Italia e nel mondo se ne sono tutti dimenticati - nel mondo cinese (non solo Taiwan, Singapore e Hong Kong, ma anche dentro la Cina) c' è stata - nonostante la censura - una specie di reazione massiccia di disgusto contro il regime" afferma Luttwak. Inoltre, prosegue nell'intervista, poiché il presidente Xi Jinping "ha voluto personalizzare questo regime (invece di fare come il suo predecessore Hu Jintao, che era primus inter pares), è lui che viene condannato. Nonostante la censura automatizzata, si usano caratteri atipici e linguaggio esopico, per dire essenzialmente che Xi Jinping è una figura che deve andar via. Alcuni vogliono farla finita con lui, altri più o meno con il partito. Questa è la Chernobyl del regime cinese".
"La politica americana ha iniziato uno scontro che finirà con la caduta del regime"
Sugli aiuti di Pechino al nostro Paese, Edward Luttwak osserva come i cinesi "mandino i loro aiuti e trovino qualche sciuscià che è disposto a pulir loro le scarpe. Hong Kong, Singapore e Taiwan hanno invece deciso che vogliono avere rapporti magari con il Paraguay, ma non con la Cina se non molto, molto profittevoli. Di unificazione politica non se ne parla, ma anche i rapporti culturali sono malvisti. È assurdo quindi lo spettacolo di persone in Europa che abbracciano la Cina, quando i cinesi la rifiutano". La politica americana, afferma il politologo, "ha iniziato uno scontro politico che finirà con la caduta del regime cinese.
Questa è la scelta dei democratici e di tutti, l'amministrazione Trump quindi gode di un consenso totale nella nuova lotta contro la dittatura cinese". Insomma, secondo Luttwak il futuro è a stelle e strisce: il coronavirus frenerà la crescita di Pechino, alimenterà il malcontento interno fino a portare a un probabile cambio di regime. Sarà davvero così?
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