Parole di fuoco quelle pronunciate da Recep Tayyip Erdogan all’indirizzo dell’Austria durante un discorso tenuto ad Istanbul. Il presidente turco ha infatti avvertito il governo di Vienna che le misure adottate nei giorni scorsi potrebbero portare alla guerra di religione.
"Queste misure prese dal cancelliere austriaco stanno, io temo, portando il mondo verso una guerra fra Crociati e la Mezzaluna", ha affermato Erdogan che ha, inoltre, aggiunto che il provvedimento deciso dal cancelliere Sebastian Kurz ha un carattere "anti-islamico" e, per questo, ha promesso una pronta risposta.
"Loro dicono di voler buttare fuori dall'Austria i nostri religiosi. Credete, forse, che noi non reagiremo se faranno una cosa del genere?", ha detto nel suo intervento il leader turco che già nelle ore precedenti aveva criticato il provvedimento bollandolo come il "risultato di un'ondata populista, islamofoba, razzista e discriminatoria".
La tensione tra i due Paesi è aumentata quando il Cancelliere Kurz ed il Ministro degli Interni Kickl hanno comunicato la chiusura di sette moschee e l'imminente espulsione di una quarantina di imam. I capi religiosi fanno parte dell'associazione Atib, Unione turco-islamica per le collaborazione culturale e sociale in Austria, e sono accusati di finanziamenti illeciti provenienti dall'estero e, quindi della violazione della legge sull'Islam.
Tra i luoghi di culto finiti nell’occhio del ciclone, quattro si trovano a Vienna, due in Alta Austria e una in Carinzia.
La chiusura è stata approvata con decreto dell'ufficio della cancelleria competente per le questioni religiose e non è appellabile."In Austria non c'è spazio per società parallele e radicalizzazioni" ha detto il Cancelliere mentre il suo vice Strache ha aggiunto che "non tolleriamo predicatori dell'odio che agiscono in nome della religione".
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