Oscar Farinetti prova a fare un po' di chiarezza sulla questione della possibile guerra di dazi fra Usa e Ue. E, a sorpresa, ne presenta il conto più a Bruxelles che a Washington.
In un'intervista a Repubblica, il fondatore di Eataly spiega che uno scontro commerciale fra le due sponde dell'Atlantico sarebbe "un disastro" per l'export italiano, ma che dietro alla minaccia Usa - che peraltro per il momento è una voce fondata ancora su indiscrezioni di stampa - di colpire le esportazioni italiane con dazi commerciali ci sia una mancanza delle istituzioni comunitarie.
"Tempo fa l'Europa si impegnò con un accordo commerciale ad importare 45mila tonnellate di carne americana - spiega Farinetti - E gli Usa si erano impegnati a produrre carne senza ormoni in fattorie dedicate. Ma una volta prodotta quella carne non è stata acquistata dall'Europa." Una storia di promesse non mantenute, dunque.
Ma si tratta di un comportamento che rischia di danneggiare l'Italia più degli altri Paesi dell'Ue. Secondo mr Eataly, infatti, "la questione interessa poco i Paesi del nord Europa, mentre l'Italia vive di esportazioni alimentari". Ed è per questo che Farinetti auspica che i diplomatici italiani chiedano alla Ue di rispettare gli impegni presi, nell'interesse del nostro Paese.
Tuttavia, a ben vedere, anche per gli altri attori di questa commedia ci sarebbe poco da esultare, se il livello dello scontro dovesse
conoscere un'escalation: nel mondo globalizzato, chiosa l'imprenditore piemontese del cibo, "una guerra commerciale è una guerra vera e propria, che ci riporterebbe a un Medioevo dove ognuno mangia solo ciò che coltiva".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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