Elicotteri militari che girano in volo, si abbassano di colpo e dai quali escono uomini armati che si dispongono tatticamente con le armi ben spianate. E poi l'incrociatore Garibaldi, nave militare italiana che può ospitare fino a 18 velivoli da far decollare sui ponti che si trova poco distante dalle coste. No, non è il vero conflitto ma una simulazione che si sta tenendo in Norvegia e vede protagonista anche una piccola parte della nostra armata militare. "Teatro" dell'evento Narvik, una piccola cittadina all'interno di un fiordo nel nord del Paese.
L'esercitazione anti-Putin
È come se le Forze della Nato stiano intervenendo per difendere un membro dell'Alleanza invaso dai nemici ma, per fortuna in questo caso, non c'è nulla di vero. È una guerra finta mentre in Ucraina il conflitto è vero. Come riporta QuotidianoNazionale, da un lato si trovano i marò del reggimento San Marco che hanno come "nemici" il terzo Reggimento Alpini Pinerolo della Brigata Taurinense. Questi ultimi hanno occupato una vasta area che deve essere difesa con i Bandvagn 206, veicoli fuoristrada articolati cingolati con mortai e missili controcarro che può ospitare fino a 17 militari. Ecco come funziona l'addestramento lassù, al gelo e in mezzo alla neve per abiturasi alle condizioni più impervie, attaccando e difendendo.
"È una provocazione"
Ma gli italiani sono soltanto un piccola parte: l'esercitazione Nato Cold Response di cui ci siamo occupati sul Giornale.it, riguarda 30mila i militari impiegati, 200 velivoli e una cinquantina di navi da 27 nazioni diverse comprese Svezia e Finlandia. Sono i numeri dell’esercitazione dell’Alleanza Atlantica "Cold Response 2022" iniziata pochi giorni fa in Norvegia e programmata ben prima del conflitto tra Russia e Ucraina. Putin si è arrabbiato, ha dichiarato che "si tratta di una provocazione" ma c'è nulla di vero perché era stata programmata ben otto mesi fa e inserita in un'agenda con eventi periodici. Si tratta della più grande esercitazione delle truppe Nato organizzata quest'anno con l'obiettivo di testare le capacità delle Forze armate occidentali di combattere in territori dal clima freddo come quello della Norvegia, inclusi i suoi spazi artici, sia via terra che in mare e in aria.
Il significato attuale
È chiaro che, queste esercitazioni, capitano a pennello in un momento che non si viveva in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale: il segnale inviato a Mosca sulla preparazione a difendersi dell’Occidente è forte e chiaro, noi ci siamo semmai la situazione dovesse precipitare e diventare imprevedibile. Uomini e mezzi lavorano con un'ottica particolare nella prospettiva di ciò che sta accadendo in Ucraina, è un banco di prova che assume maggior significato. Il Cremlino è stato "urtato" anche per la predisposizione di Finlandia e Svezia, normalmente neutrali, a partecipare come partner, tant'é che i russi hanno rifiutato l’invito di mandare osservatori all’esercitazione.
Come detto, le Forze armate italiane sono presenti con l'incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi che riveste un ruolo fondamentale nell'esercitazione perché è il punto di riferimento sotto l'occhio attento del comandante della Task Force Anfibia multinazionale, il contrammiraglio Valentino Rinaldi. A bordo sono presenti anche componenti del personale dell'Esercito italiano e dell'Aeronautica militare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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