Era un fantasma, il mullah Omar. Pochissime le fotografie note dell'ex numero uno dei talebani, e tutte scattate prima che perdesse un occhio in battaglia, la caratteristica più evidente del leader degli insorti afghani, che spesso sulla stampa gli era valso l'appellativo di "mullah cieco".
Una rara fotografia che mostra Omar da giovane, quando ancora era uno studente alla scuola islamica, nel 1978, è stata resa pubblica dal sito ufficiale del cosiddetto Emirato islamico dell'Afghanistan, uno scatto in bianco e nero, colorato in seguito, che lo mostra con una folta barba nera e un turbante verde.
L'immagine è l'unica a immortalare chiaramente il mullah prima che perdesse l'occhio e una delle poche fotografie che ritraggono il leader dei talebani, morto nel 2013 di malattia, ma il cui decesso è stato reso noto soltanto molti mesi dopo, nel luglio di quest'anno.
L'annuncio della morte di Omar ha fatto pensare a molti analisti che per i talebani si aprisse un periodo di incertezza, nell'attesa che si risolvessero le dispute per la nuova leadership, assunta da Akhtar Mansour. Questo non ha impedito agli insorti di rinnovare un'offensiva che li ha portati a prendere il controllo della città di Kunduz, da cui secondo le autorità locali sono fuggite almeno 20mila famiglie.
Secondo le Nazioni Unite, a sottolinearlo è il New York Times, almeno metà dei distretti afghani sono a rischio.
"Negli ultimi sei mesi abbiamo registrato combattimenti in contemporanea in 13 province" su 34, ha detto nei giorni scorsi il presidente Ashraf Ghani. Dal 2001, anno dell'inizio delle operazioni americane, la situazione non era mai stata così seria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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