Le armi chimiche di Bashar al - Assad? Per Bahjat Elia Karakach, che è un francescano della Custodia di Terra Santa, bisogna andarci cauti con le affermazioni date per vere in assenza di prove.
I virgolettati del consacrato sono stati tratti da un audio e sono destinati a far discutere. Chi si pronuncia, del resto, è un superiore dell'ordine e risiede nella parrocchia principale di Damasco, quella dedicata alla conversione di San Paolo. La Chiesa cattolica, nelle ore successive all'attacco operato dalla coalizione occidentale composta da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, ha espresso più di una perplessità sulle motivazioni di quell'intervento. Per esempio attraverso il vescovo caldeo di Aleppo, ma le affermazioni di padre Bahjat sono ancora più decise.
Il francescano, secondo quanto riportato dal portale Aleteia, ha detto di voler ricordare "che nel 2003 l’Iraq è stato attaccato dagli Stati Uniti e i suoi alleati con la pretese di combattere un regime che aveva in dotazione le armi chimiche. E’ stata una menzogna". Ancora una volta, quindi, la situazione della Siria viene associata a quella iraquena da un uomo di Chiesa. "Tuttora – ha continuato il padre francescano – ogni volta che l’esercito governativo regolare riesce a riconquistare un’area che era stata presa dai ribelli terroristi, c’è questa messa in scena per convincere l’opinione mondiale che si sta combattendo un regime sanguinario". Le armi chimiche, insomma, sarebbero utilizzate come pretesto da certi stati occidentali per poi operare concretamente nelle zone d'interesse geopolitico, ma non esisterebbero più da tempo. Bahjat ha fatto riferimento anche alle tempistiche: il padre sembrerebbe suggerire che gli attacchi avvengano puntualmente per riconsegnare i territori ai "ribelli".
L'affondo finale, poi, pare una dichiarazione apertamente favorevole al regime di Assad:"Tutto questo è una grande menzogna -ha sottolineato il francescano riferendosi a quanto sostenuto dalle nazioni occidentali - perché il nostro governo non è stupido da fare una cosa che diventerebbe una pretesa per un attacco occidentale". E ancora:"L’esercito non ha bisogno di usare le armi chimiche perché le ha già smantellate sotto il controllo dei russi, qualche anno fa, e oggi sta avanzando senza l’uso di questi metodi, vincendo la guerra al terrorismo".
Assad, che sta vincendo la guerra, non avrebbe quindi alcun motivo di rimettere in discussione gli equilibri della zona usando armi chimiche. Le stesse che sarebbero già state smantellate anni fa. Appare curioso, e forse significativo, che a sostenere queste tesi sia un uomo di Chiesa.
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