La novità era stata annunciata da qualche tempo, ma in Francia non hanno badato troppo alle polemiche, predisponendo tutto affinché circa 550 terroristi, tra cui molti ex jihadisti islamici, potessero uscire di galera. Non è una scelta dettata dal buonismo: sono le tempistiche delle condanne ad essere trascorse. Eppure, più di qualche interrogativo, rimane ancorato al tavolo delle domande senza risposta. Ad interessare le analisi dei commentatori non è tanto il caso dei 13 italiani che dovrebbero essere estradati a breve - quel genere di provvedimento sembra spaventare meno l'opinione pubblica -, ma la possibilità che tra i 550 esistano persone che non hanno mai manifestato pentimento nei confronti dei trascorsi. Un dettaglio che può trasformarsi in un problema di ordine pubblico. La garanzia che i presunti ex terroristi non colpiscano, a ben vedere, non può essere certificata. E poi ci sono le storie di queste persone, che sembrano suggerire un solo atteggiamento: massima prudenza.
Trame esistenziali che non lasciano supporre nulla di buono. Alcune di queste vicende sono state riportate nell'edizione odierna di Libero. C'è pure chi, come Flavien Moreau, ha continuato a manifestare ferma adesione all'estremismo islamico all'interno del regime carcerario. Dalle scritte riprodotte sulle mura carcerarie agli obblighi giudiziari che deve assumersi in relazione al suo caso: Moreau, stando a quanto a riportato dalla fonte sopracitata, preoccupa non poco i cittadini francesi, che sembrano consapevoli di come i precedenti non vadano affatto sottovalutati. Bisognerebbe avere la certezza che le istanze jihadiste siano scomparse dalle priorità di questi soggetti. E la politica non può fare a meno di dividersi. I lepenisti, per esempio, ritengono che le misure adottate nei confronti di coloro che verranno liberati, tra ex terroristi e non, siano troppo tenui. Il caso di Flavien Moreau, in questo senso, è emblematico. Gli esponenti dell'ex Front National sgomitano, segnalando come un anno soltanto di restrizioni non sia sufficiente a garantire la sicurezza dei cittadini d'Oltralpe. Perché quella è la sanzione cui Moreau deve andare incontro, nonostante tutto. Moureau è stato in Siria. Al jihadista era stata comminata una pena di sette anni. Ma adesso è stato liberato.
Poi ci sono le rilevazioni statistiche: 550 è la cifra massima complessiva, mentre 40 è il numero di coloro che potrebbero a breve riassaporare la libertà entro il prossimo dicembre. La Francia, che in questi ultimi anni è stata spesso sottoposta a violenza jihadista, non può dormire tra due guanciali.
Qualcuno si aspetta che Emmanuel Macron, che ha fatto della lotta senza quartiere al terrorismo una delle sue prerogative narrative, intervenga, provando ad inasprire le norme relative alla detenzione e al controllo dei terroristi. Ma questa è una rivendicazione che per ora non trova corrispondenza nella realtà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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