"Tutti i terroristi sono migranti, l'unica domanda riguarda il momento esatto in cui sono entrati in Europa": a dirlo è il primo ministro ungherese Viktor Orban, nel corso di una lunga intervista a Politico.
Da sempre noto per le sue posizioni molto rigide nei confronti dell'immigrazione clandestina, Orban deplora le "società parallele" in cui si trovano a vivere i musulmani d'Europa, che posseggono passaporti della Ue pur rigettandone i valori. C'è quindi, per il politico ungherese, "un'ovvia connessione" tra il terrorismo e l'immigrazione di grandi masse di immigrati di fede islamica nel Vecchio Continente.
Orban, che nell'ultimo mese ha esteso la barriera di filo spinato anche al confine con la Croazia dopo quello con la Serbia, afferma che dopo gli attentati terroristici di Parigi la priorità assoluta per l'Europa è quella di "difendere i confini e controllare chi entra."
"I Paesi della Nato e della Ue sono in guerra con Afghanistan e Medio Oriente - continua Orban - Perciò è piuttosto logico che i nostri nemici cerchino di inviare i propri soldati nascondendoli tra i migranti che si dirigono verso l'Europa. Tutte queste persone rappresentano un rischio concreto per la sicurezza perché non sappiamo chi siano: se si permette a migliaia o milioni di persone non identificate di entrare in casa, il rischio del terrorismo aumenta significativamente."
Il primo ministro magiaro, però, interviene a sorpresa a difesa del Trattato di Schengen: che dice di volere difendere, insieme alle
libertà dei cittadini europei, proprio dalla mancanza di controlli alle frontiere esterne. Proprio per questo è stata lanciata la proposta di una forza di difesa comune per proteggere i confini della Grecia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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