In fiamme deposito di carburante in Russia

A Bryansk, a 150 km dal confine con l'Ucraina, un grande deposito di carburante è in fiamme anche se non sono noti i motivi. A Kiev intanto sono arrivati Blinken e Austin, i quali hanno promesso nuovi aiuti a Zelensky

In fiamme deposito di carburante in Russia

Ancora notte di bombardamenti in Ucraina, con l'est del Paese e con le regioni meridionali prese particolarmente di mira da diversi raid. É accaduto nel cuore della notte, così come anche alle prime luci dell'alba. Le fiamme però hanno coinvolto anche il territorio russo. A Bryansk, in particolare, da diverse ore da un grande deposito di carubrante esce una grande nuvola di fumo. Ignote le cause dell'incendio, da Mosca non hanno né confermato e né smentito un possibile coinvolgimento dell'Ucraina. Il deposito era probabilmente usato anche dall'esercito russo.

L'offensiva nel Donbass

Sul fronte militare intanto, difficile dire se sia o meno in corso l'offensiva sul Donbass da parte delle truppe di Mosca. La pressione militare pare comunque aumentare. Oltre ai raid infatti, dalle località orientali dell'Ucraina nelle ultime ore sono stati segnalati combattimenti tra le due parti. Con i russi che starebbero provando definitivamente a sfondare da Izyum e a circondare le regioni a ovest di Donetsk.

Non a caso le notizie più importanti sugli scontri sono arrivati da località quali Novomykhailivka e Maryinka, poco oltre la linea di contatto fissata nel 2014 tra l'esercito ucraino e i separatisti dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk. Altri scontri invece, poco più a nord, hanno riguardato zone immediatamente limitrofe a Izyum.

Una manovra a tenaglia alla quale per il momento gli ucraini stanno riuscendo a resistere ma che, allo stesso tempo, per Kiev sta rappresentando il peggiore incubo. Per questo dalla capitale ucraina i vertici politici e militari hanno continuato a chiedere ancora più armi.

L'ncontro tra Zelensky e Blinken

In nottata si è avuta la conferma di un incontro a Kiev tra il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken, il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, e il presidente ucraino Zelensky. Un incontro preannunciato sabato dallo stesso capo di Stato ucraino. Nel corso dei colloqui, così come rimarcato da fonti di stampa statunitense, Washington ha promesso l'invio di nuovi aiuti militari all'Ucraina. Oltre che il sostegno in termini politici ed economici nella lotta contro la Russia.

Il fronte di Mariupol

Sotto i riflettori ovviamente anche la situazione a Mariupol, città data per conquistata dai russi ma in cui sono ancora presenti diversi combattenti ucraini all'interno dell'acciaieria Azovstal. Nei giorni scorsi il Cremlino ha ufficialmente annullato l'assalto contro la struttura, preferendo al contrario un'attenta sorveglianza attorno al perimetro dell'impianto.

Nelle ultime ore il governo di Kiev ha avanzato la proposta di tenere una sessione di negoziato con i russi nei pressi dell'acciaieria. “Abbiamo invitato i russi a tenere una sessione speciale di colloqui proprio accanto al sito di Azovstal", ha dichiarato Oleksiy Arestovitch, consigliere della presidenza ucraina.

Da Mosca per il momento non sono arrivate risposte. Intanto si cercano mediazioni per l'evacuazione di altri civili da Mariupol. La situazione, nonostante l'attenuazione dei combattimenti, rimane ancora molto critica per gli abitanti rimasti intrappolati in città. Ieri alcuni corridoi umanitari non sono andati a buon fine.

Esplosione a Odessa

Le ultime ore sono state molte tese anche tra Mykolaiv e Odessa.

Secondo l'alto comando ucraino del fronte meridionale, Odessa sarebbe ancora sotto tiro in quanto almeno “due dozzine di sottomarini russi si trovano a largo della costa”. Intorno alle 7:00 del mattino si è avuta notizia di una nuova esplosione in città. A Mykolaiv sono risuonate più volte le sirene di allarme aereo dopo i raid che l'hanno coinvolta nella tarda serata di domenica.

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