Gay Pride nel quartiere islamico, ma la sinistra litiga con i manifestanti

A Stoccolma la manifestazione è stata vietata per non provocare gli islamici. Ora un giornalista inglese vuole organizzare una marcia di protesta e attacca i politici che favoriscono l'Islam

Gay Pride nel quartiere islamico, ma la sinistra litiga con i manifestanti

Il giornalista e imprenditorie inglese e omosessuale Milo Yiannopoulos ha annunciato di stare organizzando una manifestazione del gay pride all'interno di un quartiere di Stoccolma, in Svezia, densamente abitato da persoen dir eligione musulmana. In diretta televisiva ha detto:"Se si inizia ad affermare le proprie battaglie politiche con la violenza allora abbiamo un problema. Allora è il momento in cui tutto il mondo dovrebbe dire: ' Voi siete il problema e noi faremo tutto il necessario per proteggerci da voi'. Il riferimento è chiaramente alla strage di Orlando.

Il giornalista ha poi attaccato la sinistra europea, colpevole, secondo lui, di un eccessivo buonismo che la spinge a non condannare le responsabilità dell'Islam per le violenze e le discriminazioni contro gli omosessuali. "La sinistra non fa assolutamente nulla" ha detto.

La sinistra lo accusa di razzismo

"La sinistra cerca delle scuse e dice: 'L'Occidente ha sottovalutato il problema' Così facendo riduce i musulmani allo stato di bambini che non sononcapaci di intendere e di volere„ a individui totalmente succubi e figli delle scelte di politica estera americane. Tutto ciò è assurdo!" sostiene Yiannopoulos.

Nel luglio del 2015 venne vietata una manifestazione omosessuale a Stoccolma da parte dei politici locali perché si riteneva che ciò avrebbe generato problemi di ordine pubblico con i musulmani. "Sarebbe una inutile provocazione contro la comunità musulmana" si legge in un comunicato governativo. Già allora le associazioni Lgbt accusarono la sinistra svedese di razzismo. In risposta a questo divieto Yiannopoulos vuole tornare manifestare nella capitale svedese, proprio nei quarteiri islamici, più precisamente a Tensta e Husby, dove il 75 per cento della popolazione è composta da migranti islamici.

"Tra due settimane saremo in Svezia e marceremo per i

quartieri islamici, urlando al mondo che il problema dell'Europa di oggi non sono i buddisti, i cristiani o gli atei. Nessuno di loro è mai andato armato per strada e ha aperto il fuoco contro luoghi frequentati da gay".

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