In Germania, la magistratura nazionale ha emesso in questi giorni diverse sentenze in difesa del burkini, ossia un costume da bagno femminile conforme alla tradizione islamica e che copre quasi tutto il corpo tranne il viso, le mani e i piedi.
I massimi organi giudiziari di alcuni Länder hanno infatti adottato ultimamente dei verdetti di annullamento nei riguardi dei provvedimenti presi da alcuni sindaci proprio contro l’abitudine delle donne musulmane di indossare tale capo d’abbigliamento, simile allo hijab, nei luoghi pubblici. Il recente orientamento giurisprudenziale favorevole al burkini è stato iniziato dalla Corte suprema amministrativa della Renania-Palatinato.
L’istituzione in questione, riporta la testata locale Rhein-Zeitung, ha ultimamente cassato l’ordinanza del primo cittadino di Coblenza che proibiva l’impiego nelle piscine comunali del costume da bagno rappresentativo della tradizione maomettana. Le disposizioni restrittive erano state allora giustificate dalle autorità cittadine evidenziando il fatto che una persona con indosso il burkini avrebbe potuto nascondere la presenza, sul proprio corpo, di “malattie della pelle contagiose”. Il divieto introdotto nella città della Renania-Palatinato è stato però in questi giorni invalidato dalla Corte suprema amministrativa del Land, in quanto giudicato da questa “irragionevole” e “lesivo della libertà religiosa e della libertà di vestirsi di cui godono tutti gli individui”.
Altri giudici tedeschi che hanno di recente condannato le misure varate a livello municipale contro l’uso del controverso capo d’abbigliamento sono stati quelli del Tribunale supremo della Renania Settentrionale-Vestfalia. La sezione dell’organo giudiziario incaricata di esaminare i ricorsi dei singoli contro gli atti dei pubblici poteri ha appunto da poco emesso, spiega l’emittente federale ZDF, la sentenza di annullamento di un provvedimento, sempre anti-burkini, sottoscritto dal primo cittadino di Euskirchen. Anche questi magistrati hanno ribadito, come i loro colleghi della Renania-Palatinato, la sacralità delle libertà individuali di culto e di vestiario, etichettando come una “prevaricazione delle autorità” ogni interdizione all’impiego del costume da bagno islamico negli spazi pubblici.
L’orientamento giurisprudenziale sviluppatosi ultimamente ha subito provocato l’indignazione del partito nazionalista Afd, che ha infatti bollato le sentenze adottate dalle Corti dei Länder come delle “mostruosità”.
Ad esempio, Albrecht Glaser, vice-segretario della formazione politica, ha accusato i magistrati della Renania-Palatinato e della Renania Settentrionale-Vestfalia di “incoraggiare l’islamizzazione della Germania vanificando gli sforzi di tanti sindaci coraggiosi che vogliono impedire la diffusione e il radicamento nel Paese di pratiche lontanissime dalla nostra civiltà”.
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