Da una copia del “Mein Kampf” datata 1939, al cappello a cilindro indossato di Hitler nelle serate di gala, dai vestiti dell'amante eterna del Führer Eva Braun, alle pentole di proprietà del maresciallo dell'Aria Hermann Göring - anche se data la sua altezzosità possiamo dubitare le abbia mai maneggiate. I cimeli del Nazismo vengono messi l'asta a Monaco di Baviera e i gli appassionati accorrono per aggiudicarsi a colpi di rilancio gli oggetti feticcio del Terzo Reich. Per questo il Congresso ebraico isorge: “Fermate questa vendita vergognosa”. Gli esperti per parte loro mettono in guardia il mondo delle case d'asta: "I nuovi clienti sono i giovani, abbiamo sdoganato un mercato pericoloso".
Degli oltre 147 cimeli appartenuti ai gerarchi nazisti che verranno messi all’asta nei prossimi giorni i Germania, alcuni sono "innocui" e "buffi", ma allo stesso tempo mettono in guardia la società per il loro valore simbolico. Per questo motivo una valanga di polemiche e appelli sono partiti dalle comunità ebraiche tedesche che invocano il passo indietro della casa d'aste pronta ad assegnare i pezzi al migliore offerente. A bandire l'asta "incriminata" il prossimo 20 novembre sarà la nota Hermann Historica, famosa casa d'aste con sede i Baviera, specializzata nella valutazione e nella vendita di oggetti storici di ogni epoca. Tale titolo vale anche per tutti quei cimeli appartenuti all'epoca darante la quale in Germania, e poi quasi tutta l'Europa, governava il regime nazista.
Per qualche ricco collezionista quei pezzi potrebbero non rappresentare altro che l'ennesimo vanto da esibire nella propria collezione, ma per la comunità ebraica essi rappresentano ancora un simbolo - per quanto svuotato nel significato - di una tirannia che ha mandato a morire milioni di innocenti nei campi di concentramento. Oggetti qualsiasi appartenuti a uomini che hanno trascinato il mondo in guerra, fino a sfiorare l'abisso. Fino alla caduta rovinosa di una Germania messa in ginocchio.
"Non si tratta di una vendita illegale, ma è sbagliata" hanno commentato numerose ebraiche, chiedendo il ritiro da parte della casa d'aste di questi oggetti che potrebbero rappresentare una velata apologia. "Crediamo che la vendita di tali cimeli abbia poco valore storico intrinseco ma sarà invece acquistata da coloro che glorificano e cercano di giustificare le azioni del più grande male che ha colpito l'Europa" ha dichiarato tra gli altri il presidente della European Jewish Association, Menachem Margolin. Per parte sua, il direttore della casa d'aste di Monaco ha replicato che: "Sì, Hitler vende, ma ad essere interessati sono soprattutto i clienti che si avvicinano ad esso con un serio interesse storico". Tra i pezzi messi all'asta, vengono annoverati anche effetti personali degli altri gerarchi del Nazismo, come il sopracitato Hermann Göring, Ministro dell'Avizione e capo della Luftwaffe - nonché asso da caccia nel primo conflitto mondiale; di Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda, e Rudolf Hess: fedelissimo di Hitler fin dal putsch di Monaco, che secondo una vicenda mai chiarita volò in Scozia per cercare una rocambolesca "pace" con gli inglesi nel 1941.
Secondo quanto è stato reso noto alla stampa, alcuni dei lotti più curiosi includerebbero "una copia del contratto di noleggio di Hitler a Monaco", vestisti smessi dalla sua amante e poi moglie Eva Braun (che si suicidò con lui nel bunker sotto la cancelleria nell'aprile del 1945), effetti personali di vario genere sequestrati ai gerarchi dagli alleati nel momento della cattura, e addirittura alcune paia di occhiali da sole indossati dagli imputati nazisti durante il processo per crimini guerra che si tenne a Norimberga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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