Usa spostano l'ambasciata, torna a scorrere il sangue a Gaza

41 morti e centinaia di feriti nelle proteste al confine tra Israele e Striscia di Gaza

Usa spostano l'ambasciata, torna a scorrere il sangue a Gaza

È la cronaca di una protesta annunciata quella che arriva da Gaza nel giorno in cui gli Stati Uniti trasferiscono ufficialmente la lora ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, in un gesto che ha un significato chiaro e di fatto sancisce il riconoscimento della città come capitale d'Israele da parte dell'amministrazione Trump.

Mentre la città si blinda nella Striscia di Gaza ritornano gli scontri che per settimane hanno segnato l'avvicinarsi della giornata di oggi, a poche ore di un'inaugurazione a cui non sarà presente il presidente americano, che ha però mandato la figlia Ivanka e il genero Jared Kushner, già arrivati in Israele. Migliaia gli agenti mobilitati nella zona dell'ambasciata.

Morti e feriti negli scontri

Migliaia di persone (guarda le foto) sono tornate a radunarsi sulla barriera che divide Israele e la zona sotto il controllo degli islamisti di Hamas, con i cecchini piazzati e pronti a sparare di fronte ai manifestanti. Scontri sono scoppiati anche in Cisgiordania.

Media locali parlano di problemi intorno al campo profughi di al-Bureiji, e nel nord, vicino a Jabaliya. Sono 55 le persone rimaste uccise, centinaia i feriti secondo quanto riferisce il ministero della Salute palestinese.

L’esercito israeliano sta conducendo diversi raid contro postazioni di Hamas sulla Striscia di Gaza. Durante la giornata di scontri al confine, caccia hanno colpito con diversi missili almeno due postazioni utilizzate dai combattenti del gruppo islamista nella Striscia. Lo hanno riferito diverse fonti locali senza fornire dettagli sulle eventuali vittime.

A Gaza è stato indetto uno sciopero generale, che ha portato alla chiusura di scuole, università, banche e negozi alle prime ore del mattino. "È tempo che l'amministrazione e i membri del Congresso degli Stati Uniti mettano fine alla loro pratica di ricatto, estorsione e minaccia contro il popolo palestinese e smettano di accusare una nazione resa schiava che già sta vivendo sotto occupazione militare e soffrendo di atti deliberati e sistematici di violenza, colonialismo e apartheid", ha denunciato la dirigente dell'Olp Hanan Ashrawi all'agenzia Wafa.

La nuova ambasciata

Qualche dettaglio in più sulla nuova ambasciata arriva da fonti statunitensi, che all'agenzia France Press spiegano che "all'inizio l'ambasciata provvisoria ad Arnona ospiterà degli uffici per l'ambasciatore e personale ridotto" nei locali dell'ex consolato, per poi trasferire tutta la missione in un nuovo edificio. La data dell'apertura è stata fatta coincidere con il 70esimo anniversario della nascita dello Stato d'Israele.

"Nelle fasi iniziali del trasloco dell'ambasciata, l'ambasciatore continuerà a dividersi fra Tel Aviv (dove si trova l'attuale e imponente edificio dell'ambasciata) e Gerusalemme, perché si tratta di un processo di diversi anni", ha

chiarito, mentre l'inviato americano in Medio Oriente, Jason Greenblatt, aggiungeva che due decenni di tentennamenti sulla questione dell'ambasciata "non ci hanno portato più vicini ad un accordo di pace duraturo".

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