Diventare madre è uno dei momenti più belli e indimenticabili che possa accadere nella vita. Purtroppo non tutte le mamme reagiscono allo stesso modo di fronte alla notizia dell'eventualità che un figlio nasca disabile, come la giovane madre che ha gettato due bambine appena nate, tra cui la propria figlia, dalla finestra dell'ospedale dopo che i medici le avevano dato la notizia della probabile disabilità.
Il fatto è accaduto a Namangan, nel nord est dell'Uzbekistan; secondo la polizia, la donna di 23 anni ha gettato dalla finestra del reparto maternità anche una seconda neonata, cercando così di coprire l'omicidio e sviare le indagini. Purtroppo per entrambe le bimbe non c'è stato nulla da fare, nonostante siano state ritrovate vive ma con gravi ferite; immediatamente ricoverate in terapia intensiva, sono morte poco dopo.
Da quanto si apprende, la giovane aveva già avuto due figli, nati entrambi con gravi disabilità e, in seguito, morti per cause naturali. Il personale del turno di notte presso la struttura sanitaria ha impiegato quasi un'ora prima di rendersi conto della sparizione delle due bambine e della caduta da un'altezza di quasi cinque metri.
Fonti di polizia hanno ribadito che i medici dell'ospedale, parlando con la madre, le avevano spiegato che con ogni probabilità anche quest'ultima figlia sarebbe stata disabile. Sembra, nello specifico, che alla madre sia stato soltanto riferito che la figlia aveva le gambe ad arco, dunque una condizione che si sarebbe potuta risolvere in assenza di ulteriori complicanze. I medici non avrebbero fornito alla giovane ulteriori dettagli sulle effettive condizioni della piccola. Per quanto concerne la madre dell'altra neonata uccisa, le uniche informazioni sono l'età, 22 anni, e le sue iniziali, M. T.
Intanto, è stata aperta un'indagine per omicidio nei confronti della madre che ha compiuto l'orrendo gesto; ora rischia dai 15 ai 25 anni di prigione secondo le leggi vigenti in Uzbekistan. Altra indagine in corso è nei confronti del personale ospedaliero con l'accusa di negligenza medica e con una eventuale condanna fino a otto anni di carcere.
Infine, c'è da segnalare la nota rilasciata dal comitato delle donne dell'Uzbekistan: "Non approviamo ciò che ha fatto - scrivono - ma vorremmo aiutare lei e la sua famiglia alleviando il loro grave trauma psicologico."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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