Il "giallo" del generale: dov’è finito Dvornikov?

Non contento dell'andamento tattico della guerra, Putin potrebbe aver fatto fuori anche il "macellaio" siriano, il generale Alexander Dvornikov. Ecco cosa può essere successo

Il "giallo" del generale: dov’è finito Dvornikov?

Lo Zar lo aveva chiamato apposta per risolvere i problemi delle prime settimane di guerra in cui la Russia arrancava e veniva sistematicamente bloccata dagli ucraini tanto da rivedere i propri desideri di conquista. Oggi, invece, è scomparso senza lasciare traccia: è il generale Alexander Dvornikov del quale non si hanno notizie da un paio di settimane. Soprannominato "macellaio" per le spedizioni in Siria e Cecenia, come abbiamo visto sul Giornale.it il cambio al vertice del comando russo era dovuto all'enorme esperienza e vittorie ottenute sul campo.

La delusione di Putin

Con lui, Putin ha iniziato la fase due dell'occupazione ucraina con un netto cambio di strategia e il "ritiro" in zone più abbordabili quali Donbass e Crimea. Evidentemente, però, qualcosa è andato storto e l'entusiasmo iniziale del presidente russo può essersi spento irrimediabilmente come ipotizzato dall'intelligence americana, secondo la quale anche Dvornikov sarebbe finito nella lista dei "purgati" di Putin visto che, anche se arrivano notizie favorevoli ai soldati russi, la conquista avanza lentamente e la perdita di uomini e mezzi rimane sempre molto alto. Per la Russia va meglio, sicuramente, ma non c'è stato quel cambio di passo auspicato dal Cremlino. Il New York Times scrive che "l'esercito russo, sconfitto e demoralizzato dopo tre mesi di guerra, nella sua campagna per catturare una parte dell'Ucraina orientale sta commettendo gli stessi errori che lo ha costretto ad abbandonare la sua spinta a conquistare l'intero Paese".

L'errore del generale

Come abbiamo scritto di recente, imputato numero uno sarebbe l'errore nel dispiegare tatticamente le forze aeree, caccia o elicotteri che siano. Soprattutto i mezzi con le pale rotanti avrebbero subìto così tante perdite che i russi hanno ormai deciso di non impiegarli più in prima linea ed evitare che siano a tiro dei missili ucraini. Putin si aspetta di più da Dvornikov che avrebbe dovuto dare un nuovo imprinting al conflitto ma i risultati finora ottenuti non fanno sorridere Mosca. Ecco perché, da più di due settimane, tutto tace: non un'intervista, non una news su qualche successo o altro da parte di Dvornikov. Come è successo nel recente passato, quindi, anche lui potrebbe essere stato "licenziato" o allontanato dal comando principale, esattamente come avvenuto per altri generali, comandanti e colonnelli russi.

Come ricorda IlMessaggero, ad oggi sarebbero nove i generali cacciati da Putin: ci siamo occupati anche della sorte di Valeriy Gerasimov, che "probabilmente rimane al suo posto, ma non è chiaro se mantenga la fiducia del Presidente Putin".

Ma la lista dei nomi è lunga, alcune esclusioni sono eccellenti vista la caratura dei personaggi coinvolti: tra le altre figure epurate c'è anche uno dei più alti dirigenti del servizio segreto Fsb, Sergei Beseda, che avrebbe sbagliato indicazioni impostando dall'inizio, in maniera errata, l'invasione a Kiev.

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