Che la notizia non fosse andata giù a molti, e alle autorità per prime, lo si era capito fin da subito. La pubblicazione in piena campagna elettorale di un video e foto che accusano la Turchia di inviare armi in Siria, facendo capire neanche troppo velatamente che potrebbero essere finite direttamente all'Isis - o comunque a gruppi islamisti -, aveva scatenato la reazione immediata del presidente Erdoğan.
Obici di mortaio, casse di munizioni, il tutto nascosto dentro carichi di aiuti umanitari destinati a passare la frontiera e bloccati nel 2014 dalla gendarmeria turca. Accuse pesanti quelle del Cumhuriyet, che la presidenza non ha lasciato correre. Erdoğan ha detto nei giorni scorsi che il quotidiano non l'avrebbe passata liscia e c'è chi è arrivato a chiedere l'ergastolo per il direttore.
Un pubblico ministero ha chiesto per Can Dundar il carcere a vita, dopo la pubblicazione delle immagini scattate lo scorso anno. Il fascicolo era stato aperto venerdì, con una denuncia penale per il direttore del Cumhuriyet.
Decine di giornalisti si sono schierati al suo fianco, pubblicando un appello sulla prima pagina del
quotidiano e dichiarando di essere responsabili anche loro per quel servizio. Il Comitato internazionale per la protezione dei giornalisti (Cpj) ha chiesto espressamente a Erdoğan di "smettere di fare bullismo" contro la stampa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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