Ha appena riaperto al pubblico la grotta di Tham Luang, nel nord della Thailandia, che tra giugno e luglio del 2018 tenne intrappolati 12 ragazzi di una squadra di calcio ed il proprio allenatore in incubo durato 18 giorni. Definita dagli esperti come la più complessa operazione di soccorso in grotta di tutti i tempi, adesso è nuovamente visitabile dai turisti.
Ed è subito boom: soltanto nel primo giorno di apertura sono stati contati oltre duemila visitatori. Come viene riportato da fonti locali, i turisti sono entrati al ritmo di trenta per volta nel rispetto delle norme di sicurezza. "Possono, con l'aiuto di una torcia, illuminare la grotta per una cinquantina di metri", ha detto Kamolchai Kotcha, direttore dell'autorità che sovrintende al sito. Alla cerimonia di apertura hanno partecipato funzionari del governo thailandese, monaci buddisti e guardiaparchi.
Nel 2018 furono necessari nove giorni affichè i ragazzi ed il proprio allenatore venissero ritrovati da specialisti speleosub inglesi ed altrettanti per essere estratti vivi in un corsa contro il tempo a causa delle piogge monsoniche che in quei giorni caddero sulla zona causando l'innalzamento dei livelli dell'acqua all'interno della grotta. Una delle maggiori difficoltà per il ritrovamento e la successiva estrazione era la distanza dall'entrata della grotta in cui si trovavano, a circa tre chilometri, 1500 metri più lontani in cui erano riusciti a penetrare i primi soccorrittori che avevano preceduto gli specialisti speleosub.
In seguito al salvataggio, il parco nazionale intorno alla grotta è diventato una popolare attrazione turistica superando il milione di visite annue dalla riapertura a
fronte di una media precedente di 40 mila unità.E' così popolare che anche Netflix si è affacciato da quelle parti per produrre una miniserie sulla storia del salvataggio partendo dalle testimonianze delle persone coinvolte.
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