I caccia russi fanno di nuovo ritorno in Crimea

La Russia ha nuovamente rafforzato la propria presenza aerea nella base di Bel’bek in Crimea, disponendo il ritorno di una dozzina di aerei caccia.

I caccia russi fanno di nuovo ritorno in Crimea

I caccia russi sono tornati nella base aerea di Bel’bek in Crimea. Si tratta di più di dieci velivoli, appartenenti ai modelli Sukoi 27 e Sukoi 30, che questa primavera erano stati temporaneamente trasferiti nella regione di Krasnodar nella Russia meridionale.

L’aeroporto di Bel’bek è attualmente in fase di ristrutturazione per consentirne sia l’uso militare che civile. Il Ministero della difesa russo ha infatti dichiarato che insieme ai diversi caccia è atterrato in questi giorni anche un aereo civile Tu-134. Si è trattato però soltanto di un test: l’aeroporto sarà pronto per accogliere voli civili solamente a partire dal 2020.

Sempre in questi giorni il Regno Unito ha mandato nel Mar Nero una nave da ricerca idrografica che lo scorso venerdì è giunta a Odessa. Lì, per manifestare la vicinanza del suo paese all’Ucraina, è arrivato in visita anche il ministro della difesa inglese Gavin Williamson.

Quello che vogliamo dire alla Russia è che Mosca non può continuare ad agire senza considerare e rispettare le norme del diritto internazionale”, ha dichiarato il ministro.

Quello della nave britannica è il primo passaggio di una nave della Nato nel Mar Nero dopo l’incidente dello scorso novembre.

I russi avevano allora sequestrato tre navi della marina ucraina che avevano sconfinato nello stretto di Kerč'. L’equipaggio presente a bordo era stato arrestato. Secondo Mosca le navi ucraine avevano infranto le norme inerenti al passaggio per le acque territoriali russe. Kiev ha tuttavia negato questa versione dei fatti.

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