Da Palm Beach (Florida) Donald Trump celebra la vittoria nel Super Tuesday. Prima di lui interviene Chris Christie, governatore del New Jersey, che da pochi giorni gli ha dato il proprio endorsement, "sdoganandolo" nell'elettorato moderato. "Io sono un riunificatore - dice Trump sicuro di sé - quando avremo finito le primarie andrò contro una sola persona, e questa sarà Hillary Clinton". Un messaggio forte e chiaro quello che Trump rivolge all'establishment del Grand Old Party, che ancora non si capacita di come il miliardario possa aver messo in scacco il partito, avvicinandosi sempre di più alla candidatura per la Casa Bianca. Trump prova a rassicurare tutti, un messaggio distensivo il suo: "Noi diventeremo un partito migliore, noi saremo un partito unito, molto più grande, il nostro partito si sta espandendo", e rivendica il fatto che la sua campagna (nonostante i toni spesso sopra le righe) stia recuperando e conquistando nuovi voti al partito repubblicano, sconfitto dai democratici nelle due precedenti presidenziali.
Sempre dalla Florida, ma stavolta da Miami, Hillary Clinton commenta l'ultima maratona elettorale che l'ha vista trionfare in sette Stati, davanti a un tenace Bernie Sanders che si è imposto in quattro Stati. La Clinton parla già da candidata ufficiale e a Trump manda un segnale: "Non c'è bisogno di fare grande l'America, l'America non ha mai smesso di essere grande". Il chiaro riferimento è allo slogan del miliardario, "Make America great again" (Rifacciamo grande l'America". Per l'ex segretaria di Stato sta funzionando la strategia di presentarsi come l'erede di Obama. "Che Super Tuesday, immaginate cosa possiamo fare insieme", esultato la Clinton, che si è imposta in sette Stati grazie anche al forte supporto degli afro-americani e prendendosi una bella rivincita in Virginia, dove nel 2008 era stata sconfitta da Obama. Hillary è anche riuscita ad aggiudicarsi il Massachusetts, stato "liberal" dove Sanders sembrava favorito anche per la vicinaza geografica con il Vermont.
"E' chiaro questa notte che la posta in gioco non è mai stata così alta mentre quello che sentiamo dire dagli avversari non è mai stato di così basso livello", attacca la Clinton riferendosi a Trump, che immediatamente ricambia il favore. "Ho sentito il suo discorso, parla di salari bassi e di tutto quello che va male ma lei c'era, e c'è stata a lungo (al governo) e non è riuscita a cambiare nulla",
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