I giudici dell'Ue impediscono di difendersi dai furti dei Rom

La Corte ha condannato una società bulgara per discriminazione, dopo che aveva deciso di installare i contatori elettrici ad una altezza irraggiungibile nei quartieri con i nomadi

I giudici dell'Ue impediscono di difendersi dai furti dei Rom

I rom potranno continuare a rubare l'energia elettrica agli altri cittadini. Lo ha deciso la Corte di giustizia europea, che ha condannato per "discriminazione" la Bulgaria che aveva profato a far fronte a furti dei nomadi.

Il governo bulgaro, infatti, aveva pensato di installare nei quartieri frequentati dai rom i contatori elettrici ad una altezza irraggiungibile ai nomadi. Ma la Corte Ue ha deciso che costituisce "una discriminazione fondata sull'origine etnica quando gli stessi contatori sono installati in altri quartieri a un'altezza normale". "Anche supponendo che sia dimostrato che i contatori sono stati oggetto d'interventi abusivi in tale quartiere - si legge nell'assurda sentenza della Corte Ue - una prassi di questo tipo sembra essere sproporzionata rispetto al duplice obiettivo di garantire la sicurezza della rete di trasporto dell'elettricità e il rilevamento adeguato del consumo di energia elettrica".

La Corte europea ha fatto riferimento ad una direttiva Ue che vieta ogni discriminazione, anche in merito all'accesso ai beni e ai servizi e alla loro fornitura. Nel 1999 e nel 2000 la "Chez Rb", impresa di distribuzione di energia elettrica, ha installato i contatori elettrici di tutti gli abbonati del quartiere di "Gizdova mahala" nella città di Dupnitsa su pali di cemento a un'altezza di 6 o 7 metri. Negli altri quartieri della città (in cui i rom non sono così numerosi) i contatori installati sono collocati a un'altezza di 1,70 metri, nella maggior parte dei casi direttamente presso i consumatori o sulla facciata o sui muri di recinzione.

Secondo la "Chez Rb", tale diverso trattamento era giustificato da un numero maggiore di manomissioni e danni ai contatori elettrici nonchè da numerosi allacciamenti illegali alla rete di quel quartiere.

Nel dicembre 2008 però la signora Nikolova ha presentato un reclamo, sostenendo che l'installazione dei contatori in un luogo inaccessibile era dovuta al fatto che la maggior parte dei residenti del quartiere in questione fosse di origine rom.

Provare a fermare i furti dei rom è vietato. Lo hanno detto i giudici europei.

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