"Cadi a terra, poi...". Quei sintomi che inchiodano i russi

Giungono nuove e agghiaccianti testimonianze da Mariupol sull'utilizzo di armi chimiche da parte dei russi. "Cadi a terra e non puoi più fare niente..."

"Cadi a terra, poi...". Quei sintomi che inchiodano i russi

Si fanno sempre più concrete le prove che portano all'uso di armi chimiche da parte dei russi nel loro attacco in Ucraina. In particolare, è a Mariupol che si sarebbero consumate le ennesime malefatte dei soldati agli ordini di Putin. Come abbiamo visto sul Giornale.it, la parlamentare Ivanna Klympush ha denunciato al The Guardian un attacco avvenuto attraverso "un drone che conteneva sostanze tossiche. L'hanno fatto precipitare sulla città". Il vice ministro della Difesa, Hanna Malyar, sostiene invece che "Mosca sta utilizzando da giorni su Mariupol munizioni al fosforo".

Quel racconto dal bunker

In un video pubblicato da Repubblica, un civile all'interno di un bunker racconta soprattutto gli effetti delle armi chimiche sulla popolazione. "Abbiamo già alcune vittime con i sintomi di un attacco di armi chimiche. Soffrono di iperemia, pressione alta, secchezza e infiammazione delle fauci e delle mucose degli occhi. Abbiamo curato questi sintomi per come ci è possibile nelle nostre condizioni". È chiaro che un'epidemia di questa sintomatologia non accade "casualmente" o per altri fattori. Sarà difficile provare a nascondere l'ennesimo scempio che stanno compiendo quotidianamente i russi. La telecamera inquadra un altro civile di Mariupol, che racconta di non uscire mai all'esterno e di mettere a malapena la testa fuori, per prendere un po' d'aria e vedere cosa fosse successo ed ecco l'altro indizio. "Usciva del fumo bianco dalla fabbrica e all'improvviso ci siamo sentiti male", racconta il superstite.

"Acufene e tachicardia..."

Oltre ai sintomi già descitti, ne sono comparsi degli altri ancora più gravi. "Acufene, tachicardia e un senso di debolezza: cadi a terra e non puoi più fare niente. Siamo riusciti a malapena a trascinarci qui da lì sopra, eppure sono solo 10 metri di distanza", aggiunge l'ucraino dal bunker. Poi, il racconto molto forte, choc, di quello che è capitato alla madre. "Mia madre ha perso conoscenza ed è stata rianimata tre volte. Il cuore si è fermato, gli occhi roteavano. Lei sta ancora male". I sintomi sono comparsi a tutti, ogni tot di ore cercano di misurare la febbre e capire se la debolezza li sta abbandonando o meno. Anche lui racconta di essere caduto a terra, aver provato tachicardia e soprattutto il forte rumore alle orecchie (acufene).

"Adesso abbiamo le prove"

"La Federazione russa utilizza massivamente bombe a grappolo, bombe al fosforo; adesso abbiamo il primo caso di uso delle armi chimiche nella città di Mariupol", ha dichiarato Dmytro Lubinets, presidente della Commissione per i diritti umani, la de-occupazione e reintegrazione dei territori temporaneamente occupati delle regioni del Donetsk, Luhansk e della Repubblica autonoma di Crimea e per le relazioni interetniche della Verkhovna Rada ucraina, durante un'audizione dinanzi al Comitato permanente per i diritti umani nel mondo, istituito presso la commissione Esteri della Camera. "Purtroppo - spiega - non avendo la possibilità di portare via i militari che hanno subìto l'attacco delle bombe chimiche, non riusciamo a capire che materiale è stato utilizzato".

L'aiuto degli Usa

Nel nuovo pacchetto di armi Usa all'Ucraina che il presidente Joe Biden ha appena autorizzato, ci sono anche "dispositivi di protezione individuale contro armi chimiche". Lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, in un briefing con la stampa. Nella lista figurano anche elicotteri Mi-17 e obici, come anticipato da alcune fonti della Difesa.

L'invio di mezzi di protezione contro armi chimiche è basato, ha ribadito, "sulle preoccupazioni che abbiamo da tempo che Mosca possa usare armi chimiche". Dopo le ultime testimonianze, purtroppo, più che preoccupazioni si può dire certezze.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica