Le tendopoli si stanno moltiplicando intorno a Idomeni, piccola città di confine nel nord della Grecia con 158 abitanti, dopo che migliaia di migranti e rifugiati hanno trovato sbarrata la loro strada verso l'Europa occidentale. Gli immigrati, molti in fuga da guerre e povertà in Siria, Iraq, Afghanistan, continuano ad arrivare incessantemente nel villaggio greco al confine con la Macedonia. Gli ultimi dati indicano che al momento vi sono tra gli 8.500 e i 9.500 persone nel campo profughi, nato accanto al recinto di filo spinato erotto dalle autorità macedoni per controllare i flussi migratori.
La Commissione europea propone un Regolamento per misure di sostegno finanziario d'emergenza per "operazioni di soccorso umanitario" nell'Unione europea. E in una Comunicazione d'accompagnamento stima la necessità di stanziare 700 milioni di euro in tre anni (300 milioni nel 2016, 200 milioni nel 2017 e altri 200 milioni nel 2018) per "affrontare i crescenti bisogni umanitari in Unione europea di fronte alla crisi di profughi e migranti". Nelle bozze dei documenti, di cui l'Ansa ha preso visione e che dovrebbero essere adottati domani dal collegio dei commissari, si fa riferimento "in particolare ai Paesi europei lungo la rotta dei Balcani occidentali".
Sottolineando l'importanza di "adottare velocemente la proposta", in particolare in vista della primavera e la probabile escalation dei bisogni umanitari, la Commissione Ue chiede al consiglio di agire "nel più breve tempo possibile". "L'azione - si avverte - occorre ora per far fronte al dispiegarsi di una crisi umanitaria all'interno dell'Unione europea". Ma anche se la proposta di Regolamento è soprattutto mirata ad affrontare le sfide umanitarie poste dalla crisi migratoria, è "una pianificazione prudente assicurare che l'iniziativa legislativa possa far fronte ad altre grandi emergenze con vasto impatto umanitario".
Questo perché le ricadute di "disastri naturali" e di quelli "creati dall'uomo all'interno dell'Ue è sempre più grave, e può essere" di una magnitudo tale da "creare difficoltà economiche severe in uno o più Stati. Inoltre possono avvenire in uno o più Stati membri che già affrontano serie difficoltà economiche per altre ragioni, col conseguente risultato di esacerbare e aggravarne ulteriormente la situazione economica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.