Il governo indiano ha inaugurato in questi giorni una campagna “patriottica” contro i “simboli del passato coloniale” della nazione. Il premier Modi ha infatti annunciato di volere attribuire a diverse località del Paese nomi “pienamente indiani”, al posto di quelli assegnati dai dominatori inglesi.
Le prime denominazioni oggetto della riforma promossa dalle autorità di Nuova Delhi sono quelle di tre atolli dell’arcipelago delle Andamane, al largo della costa orientale della nazione asiatica: l’isola di Ross, l’isola di Neil e l’isola di Havelock . I nomi in questione erano stati attribuiti a tali località dall’amministrazione coloniale britannica agli inizi del Novecento, in onore di tre soldati di Sua Maestà caduti per estendere il dominio di Londra sul subcontinente.
Per decisione dell’esecutivo Modi, da oggi in poi quegli atolli avranno delle nuove denominazioni, miranti a celebrare “l’eroismo dimostrato dagli Indiani nella lotta contro il giogo inglese”. Di conseguenza, l’isola di Ross è stata rinominata “isola di Subhas Chandra Bose”, l’isola di Neil “isola dei martiri”, mentre l’isola di Havelock “isola dell’indipendenza”.
La decisione del governo di dedicare una località alla memoria di Bose, militante indipendentista indiano che ha combattuto i Britannici al fianco delle potenze dell’Asse durante la Seconda guerra mondiale, ha però subito suscitato polemiche, sia nel Paese asiatico sia nel Regno Unito.
Il Congresso Nazionale Indiano, partito rivale del fronte conservatore capeggiato da Modi, ha infatti accusato il premier di volere “giocare con la storia cancellando testimonianze di un passato coloniale che, nel bene e nel male, fa parte della memoria del nostro popolo”. Diversi esponenti dell’opposizione hanno quindi additato la campagna “patriottica” varata dal primo ministro come un tentativo di “riscrivere la storia in base ai dettami del fondamentalismo indù”.
Irritazione per la scelta di Nuova Delhi di rinominare le tre isole dell’arcipelago delle Andamane è stata espressa anche dal ministero degli Esteri di Londra.
In particolare, il dicastero, tramite una nota, ha definito “atto palesemente provocatorio” l’iniziativa di Modi intesa a celebrare le gesta di Subhas Chandra Bose. Secondo il Foreign Office, quest’ultimo sarebbe stato un “sincero ammiratore di Hitler” e avrebbe nutrito un “odio profondo” verso gli istituti caratteristici della democrazia occidentale.
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