Dall’India giunge la notizia di un uomo che, dominato dal demone del gioco d’azzardo, è arrivato al punto di “giocarsi la moglie”. Persa l’ennesima scommessa, il marito, per onorare il pegno, avrebbe quindi costretto la consorte a farsi violentare dagli amici. Visto il rifiuto della donna di soddisfare le richieste del marito, questi, preso dall’ira per la ribellione della moglie, le ha gettato addosso dell’acido. L’episodio di cronaca citato sarebbe avvenuto tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre, nello Stato nord-orientale del Bihar, ma sarebbe emerso solamente domenica scorsa. Questo è l’ennesimo caso di violenza sulle donne verificatosi nel subcontinente nei mesi segnati dalla pandemia.
Alla fine di ottobre, in base alle ricostruzioni della polizia, Sonu Harijan, che oltre a essere un giocatore d’azzardo era anche tossicodipendente, aveva perso una scommessa in cui aveva deciso di mettere in palio la sua stessa moglie 30enne, con cui era sposato da dieci anni.
Visto che aveva perso quella sfida, tale individuo doveva di conseguenza saldare il debito di gioco offrendo la consorte agli appetiti sessuali di un gruppo di amici. La donna, in base al piano del marito, avrebbe dovuto quindi recarsi dai sodali di quest’ultimo e rimanere vittima di uno stupro collettivo.
La 30enne indiana si sarebbe però opposta due-tre volte alla volontà del coniuge, facendo infuriare lo stesso, che, il 2 novembre, decideva allora di aggredire la donna colpendola con dell’acido. Gettando liquido corrosivo addosso alla consorte, egli puntava, a detta di alcune fonti citate dalla stampa indiana, a “purificare” la ribelle.
Ulteriori dettagli sull’episodio in questione sono stati forniti da Rajesh Kumar Jha, alto funzionario di polizia di un commissariato locale, che ha ribadito la versione per cui il giocatore d’azzardo, dopo avere perso l’ultima scommessa, avrebbe dovuto appunto mandare la donna dai suoi amici, che la avrebbero poi violentata. Se mai lei avesse resistito allo sfruttamento sessuale ad opera dei sodali del consorte, suo marito l'avrebbe dovuta, nel dettaglio, “picchiare e tenere in ostaggio”.
Immediatamente dopo l’attacco con l’acido, la donna, sul cui corpo erano allora presenti numerose ferite e ustioni, è stata letteralmente sequestrata dai suoceri, che l’hanno tenuta nascosta per molti giorni in un’abitazione di un villaggio vicino allo scopo di occultare l’accaduto. I genitori dell’uomo avrebbe però fornito alla loro detenuta ustionata almeno le prime essenziali cure mediche.
Proprio domenica scorsa, però, la donna sarebbe riuscita a fuggire dalla casa in cui i suoceri la tenevano prigioniera, raggiungendo così la dimora dei suoi genitori e raccontando loro la violenza subita. Grazie alla testimonianza della malcapitata, sono partite le indagini delle forze dell’ordine a carico del coniuge della prima.
Il marito è stato subito arrestato dalla polizia dell’entità federata indiana ed è stato, allo stesso tempo, incriminato sulla base di diversi reati individuati dalla legge penale nazionale.
Tra i capi di imputazione attualmente a carico dell’indagato vi sono “attacco con l'acido”, “stupro di gruppo”, “violenza domestica” e “detenzione illegale”. Tale individuo è ad oggi in stato di custodia cautelare.
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