Centomila missili sono pronti a volare dal Libano per colpire Israele. E’ quanto ha dichiarato poche ore fa all’agenzia Tasnim, il vice comandante delle Guardie Rivoluzionarie, il generale Hossein Salami. Il week end appena trascorso si è contraddistinto per essere stati particolarmente ricco di minacce iraniane contro Israele e Stati Uniti. Durante una manifestazione per esprimere sostegno ai palestinesi, il presidente Hassan Rouhani ha commentato, poche ore fa, ha commentato gli accordi sul nucleare per poi puntare il dito contro l’Occidente:
“Quell’accordo è stato il modo più economico per raggiungere gli obiettivi e gli interessi dell'Iran, adesso dobbiamo sfruttare il nuovo contesto. Le potenze occidentali cercano di sfruttare le differenze tra sunniti e sciiti per distogliere l'attenzione dal conflitto israelo-palestinese. Quell'arroganza globale (Stati Uniti ed alleati) vuole solo creare discordia tra i musulmani. L'unità è l'unico modo per ripristinare la stabilità nella regione, noi siamo con la nazione palestinese diseredata".
L’Iran sostiene i gruppi militanti palestinesi e libanesi che si oppongono alla pace con Israele.
Il leader supremo del paese, l’Ayatollah Ali Khamenei, sabato scorso, si è invece rivolto agli studenti del mondo musulmano. Dalle associazioni studentesche – ha affermato l’Ayatollah Khamenei ripreso da Tasnim – mi aspetto un fronte unificato contro gli Stati Uniti ed Israele.
"Utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione nel cyberspazio, si dovranno organizzare le principali campagne in opposizione alle politiche degli Stati Uniti e del regime sionista di Israele. In caso di necessità, milioni di giovani studenti musulmani potrebbero creare un imponente movimento in tutto il mondo islamico".
Khamenei ha concluso il suo intervento auspicando attenzione massima contro “le trame dei nemici che cercano di sabotare il Paese”.
Sono state comunque le dichiarazioni del generale Salami, per quei “centomila missili pronti a volare dal Libano”, a destare particolare attenzione in Occidente. Al di là dell’aspetto propagandistico interno, il vice comandante delle Guardie Rivoluzionarie, ha dichiarato che “i motivi per l'annientamento e la caduta del regime sionista, oggi sono presenti più che mai".
“Una mossa sbagliata e tutti i territori occupati dai sionisti, a Dio piacendo, saranno liberati. Hezbollah possiede centomila missili che sono pronti a colpire Israele per liberare i territori palestinesi occupati”.
Gli Stati Uniti hanno sviluppato o finanziato congiuntamente tutti e tre i livelli di difesa missilistica di Israele: Iron Dome (corto raggio), David's Sling (medio raggio) ed Arrow (lungo raggio).
Il sistema mobile Iron Dome della Rafael, progettato per la difesa di piccole città, è operativo dal 2011. Ogni lanciatore è dotato di venti missili ed è ritenuto in grado di intercettare tutte le minacce a corto raggio (da 4 a 70 km) in qualsiasi condizione meteo. Le polemiche che hanno contraddistinto lo sviluppo dell'Iron Dome, sono legate principalmente al suo costo proibitivo rispetto al Qassam. La Cupola di Ferro ha fino ad oggi intercettato più di 1.200 razzi. Secondo le stime israeliane, Iron Dome ha una percentuale di intercettazione pari al 90%.
Se da un lato è vero che l'intercettazione dei missili nemici ha dimostrato la capacità di
Israele di rispondere a molteplici minacce simultaneamente, dall’altro bisogna rilevare che nessun paese al mondo può considerarsi realmente al sicuro dagli attacchi stratificati, come quelli eseguiti nel 2014 dai palestinesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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