Mesi di strane voci da Erbil, capoluogo della regione semi-autonoma del Kurdistan iracheno, poi l'apertura di un'inchiesta da parte della Farnesina, che sul caso vuole vederci chiaro. C'è il consolato italiano sotto la lente degli inquirenti, per notizie preoccupanti di visti per il nostro Paese pagati una cifra esorbitante.
È il Corriere della Sera a scrivere di come in molti abbiano lamentato di aver dovuto pagare molti soldi in contanti, fino "a diecimila euro", per ottenere il diritto di entrare in Italia. Una situazione che normale non è, quando il documento dovrebbe costare 90 euro, secondo il tariffario fissato da Visametric, agenzia che si occupa delle domande per i visti.
Sarebbero almeno 152 i casi sotto esame, che secondo fonti locali che il quotidiano definisce ben informate, riguarderebbero curdi iracheni, arabi "e anche tanti profughi siriani", alcuni dei quali sarebbero "stati rifiutati da altri consolati europei per motivi di
sicurezza".Da settimane, aggiunge sul Corriere Lorenzo Cremonesi, l'impiegato dell'ufficio visti a Erbil, Claudio Nuccitelli, al lavoro non si vede. Oggi la notizia della sospensione, confermata dalla Farnesina.
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