L’assedio dell’esercito iracheno, l’ammutinamento dei mujahiddin, poi la fuga in taxi, a tutta velocità, costeggiando l’Eufrate da Rawa a Deir Ezzor. Sembra la trama di un film d’azione e invece, secondo l’intelligence irachena, è così che il Califfo dello Stato Islamico Abu Bakr al Baghdadi sarebbe nuovamente sfuggito alla sua cattura.
Secondo Iraqi Media News lo sceicco del terrore dato per morto decine di volte - e risorto altrettante - non si troverebbe più in Iraq ma nella provincia siriana di Deir Ezzor, riconquistata quasi interamente la scorsa settimana dalle truppe siriane fedeli al presidente Bashar al Assad. È qui, in alcune aree desertiche rimaste ancora nelle mani dei jihadisti che il Califfo si sarebbe rifugiato dopo una fuga rocambolesca da Rawa, la città sulle rive dell’Eufrate dove il leader dell’Isis si nascondeva. Dopo che l’esercito iracheno, venerdì scorso, ha fatto irruzione ad al Qaim, una delle ultime roccaforti jihadiste in Iraq, al Baghdadi si sarebbe sentito braccato e avrebbe deciso di fuggire in Siria, assicura a Iraqi Media News una fonte anonima dei servizi di Baghdad.
Secondo la ricostruzione dell’ufficiale iracheno interpellato dall'agenzia il Califfo avrebbe chiesto ai suoi miliziani un ultimo sacrificio, ordinando loro di “continuare a combattere” ad al Qaim. Ma non ci sarebbe stato verso di convincerli. I miliziani dello Stato Islamico, stremati da giorni di combattimenti, sarebbero saliti a bordo delle proprie auto personali e avrebbero schiacciato l’acceleratore puntando dritti verso il deserto siriano. A quel punto il Califfo sarebbe stato costretto, a sua volta, a ripiegare in Siria. E per non destare sospetti avrebbe affrontato il viaggio a bordo di un anonimo taxi giallo sfuggendo così alle forze di sicurezza irachene.
Ora il capo dei jihadisti dell’Isis si troverebbe a Deir Ezzor assieme ad un ultimo manipolo di combattenti. Lo scorso giugno erano stati i russi ad annunciare la sua morte. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, al Baghdadi sarebbe rimasto sepolto sotto la pioggia di bombe sganciata su Raqqa dai jet dell’aviazione di Damasco assieme a trecento terroristi.
Ma a fine settembre la voce del leader dell’Isis è ricomparsa in un audio di 46 minuti diffuso sui canali jihadisti, la cui autenticità è stata confermata dal portavoce del Pentagono, Eric Pahon. Gli americani non hanno dubbi in proposito: il Califfo è ancora vivo. E per l’intelligence di Baghdad, ora si nasconde a Deir Ezzor.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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