Le hanno sparato a bruciapelo. E l'hanno ferita gravemente. Quando la scrittrice ambientalista di origini italiane Kuki Gallmann, autrice del libro Sognavo l'Africa che ha ispirato il film con Kim Basinger Sognando l'Africa, è stata colpita, stava perlustrando la propria tenuta di Likipia (Kenya), dentro cui dà ospitalità e protezione a moltissimi animali, soprattutto gli elefanti che in quell'area vengono brutalmente ammazzati. È stata subito trasportata prima all'ospedale di Nanyuki, poi in quello di Nairobi per un'oprazione chirurgica.
"È stata raggiunta da colpi allo stomaco dopo che le è stato teso un agguato - ha raccontato alla Reuters una fonte vicina alla famiglia della donna - era alla guida di un veicolo nel suo parco". Il Laikipia Nature Conservancy, una a tenuta di 400 metri quadrati dove lavorano almeno 250 dipendenti, si trova nel nord del Paese, vicino alla Rift Valley. Al momento non è chiaro chi possa essersi introdotto e averle sparato. Secondo la polizia locale, come riporta il Corriere della Sera, l'attacco potrebbe essere stato sferrrato dalla tribù dei Potok, pastori che cercano terreni e acqua per salvare le proprie greggi dalla siccità. Il governo di Nairobi ha inviato reparti militari nell'area della valle del Rift e gli incidenti con i pastori nomadi sono all'ordine del giorno. Dallo scorso dicembre si contano almeno una trentina di morti.
"Sempre più spesso - racconta Elisabetta Montanari sul Corriere della Sera - questi invadono tenute private e lodge turistici in un conflitto tra proprietari terrieri e tribù locali scatenato dalla siccità e dalla mancanza di risorse". Un proprietario terriero britannico è stato ucciso il 6 marzo scorso. Non è la prima volta, però, che la Gallmann viene presa di mira. A Mukutan, non più tardi di un mese fa, era stato distrutto un lodge di lusso per turisti di proprietà della stessa Gallmann. Anche la figlia Sveva non è stata esente da questi attacchi. La 37enne è stata colpita con un'arma da fuoco qualche giorno fa. Il raid non era andata a buon fine e la donna si era salvata. La madre non ha avuto la stessa fortuna. L'avvicinarsi delle elezioni politiche in Kenya rende, infatti, la situazione ancora più incandescente, viste le profonde divisioni politiche ed etniche e le promesse di alcuni partiti di distribuzione delle terre.
La Gallmann, paladina nella difesa degli animali a rischio estinzione, nasce a Treviso il primo giugno 1943 ma si trasferisce in Kenya nel 1972 con il secondo marito Paolo e il figlio Emanuele, morti tragicamente rispettivamente nel 1980 e nel 1983. In loro memoria ha fondato nel 1984 la Gallmann Memorial Foundation, una organizzazione che si occupa della salvaguardia dell'ambiente. Cinque mesi dopo la morte del marito, ha partorito la loro figlia, Sveva. In tutto il mondo è famosa
608px;"> soprattutto per il libro Sognavo l’Africa, una sorta di autobiografia che racconta il fascino della "terra rossa" e del "popolo nero".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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