'' La Chiesa non ha mai avuto nessun problema nel raccomandare che tutti gli elementi della natura che servono per la salute, per una vita migliore dei cittadini, siano approvati''. Ad una prima lettura non sembra esserci nulla di eclatante in quanto dichiarato dall'arcivescovo di Città del Messico Norberto Rivera, ma ciò a cui si riferisce il prelato messicano è la marijuana.
Domenica, parlando ai giornalisti, l'arcivescovo Rivera ha reso nota la sua posizione in merito all'utilizzo della cannabis, spiegando tra l'altro che in Messico, negli anni, è stata utilizzata a scopo terapeutico per alleviare i dolori.
Il tema degli stupefacenti nel Paese latino è di importanza primaria. In Messico infatti è in atto una guerra che ha provocato 100mila morti e che vede scontrarsi lo Stato contro i cartelli della droga. A tal proposito Rivera ha aggiunto che, per combattere il narcotraffico, non occorre usare soltanto la forza ma bisgona colpire economicamente la struttura criminale.
Tralasciando la questione delle droghe cosiddette ''pesanti'' e ritornando alle dichiarazioni in merito alla marijuana, occorre precisare che a gennaio nel Paese che collega gli Usa all'America Latina, andranno in scena numerosi dibattiti sulla canapa e sull'utilizzo che è lecito farne. A febbraio invece, sempre in Messico è atteso l'arrivo di Papa Francesco che incontrerà anche i parenti delle vittime della guerra dei cartelli.
La Chiesa messicana, una sua
posizione in merito alla questione della cannabis sembra averla presa ancor prima dell'inizio degli incontri e dell'arrivo del Santo Padre, ed è quella di appoggiare l'uso medico ma condannare quello ricreativo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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